Stop al procedimento milanese che vede imputata la ministra Daniela Santanchè e altri quattro, tra cui il compagno Dimitri Kunz e due società del gruppo Visibilia, per la vicenda della truffa aggravata all’Inps. Lo ha deciso la gup Tiziana Gueli che ha congelato il procedimento per ora almeno fino al 20 febbraio in attesa della pronuncia della Consulta (potrebbero passare da 8 mesi a un anno) sul conflitto di attribuzione con la Procura sollevato dal Senato sull’inutilizzabilità di alcuni atti.
Accettata la richiesta dei legali della ministra
Se entro quella data non sarà arrivata la decisione della Corte Costituzionale, il processo a carico di Santanchè potrebbe essere rinviato ulteriormente. La questione è stata posta dai legali della senatrice di Fratelli d’Italia, Salvatore Pino e Nicolò Pelanda, mentre i pm si sono opposti.
Il nodo giuridico riguarda l’utilizzabilità di intercettazioni telefoniche, chat e mail tra Santanchè e l’ex direttore di Pc Professionale, rivista edita dal gruppo Visibilia. Tutti materiali che, secondo i difensori della ministra del Turismo, non possono essere utilizzati in assenza di una richiesta della procura di autorizzazione a procedere da parte del Parlamento.
Sospeso anche il decorrere della prescrizione
E’ stata la stessa aula del Senato, nella seduta del 24 settembre scorso, a dare il via libera alla proposta di aprire davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione con la procura di Milano sull’utilizzabilità di quegli atti di indagine. La giudice Tiziana Gueli ha sospeso anche il decorrere della prescrizione.