Attentato a Ranucci, la solidarietà di Mattarella e l’abbraccio di opposizione e sindacati. Il giornalista: “Non mi sento abbandonato dallo Stato”

Presidio davanti alla Rai dopo l'attentato a Ranucci. Conte: "Ora la politica cancelli le querele al giornalista". I figli: "Orgogliosi di lui"

Attentato a Ranucci, la solidarietà di Mattarella e l’abbraccio di opposizione e sindacati. Il giornalista: “Non mi sento abbandonato dallo Stato”

“La scorta di Ranucci siamo noi”. È uno dei cartelli apparsi ieri davanti alla sede Rai di via Teulada durante il presidio convocato da Fnsi, Usigrai e Associazione stampa Romana, dopo la bomba esplosa giovedì notte davanti all’abitazione del giornalista Sigfrido Ranucci, a Pomezia. Un attentato che non ha fatto vittime, ma ha distrutto due auto del conduttore. Immediata è scattata la solidarietà a Ranucci da parte di politica e istituzioni, a partire dalla vicinanza espressa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una stringatissima nota ha espresso “piena solidarietà al giornalista Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito”.

Molto più tangibile la vicinanza espressa dall’opposizione e dai Cdr di tutte le testate Rai, nonché dalla Magistratura. Davanti alla sede Rai c’erano il leader M5s Giuseppe Conte con i capigruppo Stefano Patuanelli e Riccardo Ricciardi, il deputato Pd Gianni Cuperlo, l’europarlamentare Nicola Zingaretti, la deputata Avs Elisabetta Piccolotti.

Conte: “La politica ritiri le denunce contro Ranucci”

“La politica deve assumersi le proprie responsabilità perché si è tentato di delegittimare Ranucci. È stato sommerso da una montagna di querele addirittura il partito di maggioranza relativa ha querelato Ranucci. Una cosa vergognosa”, ha detto Conte.

“Abbiamo visto esponenti di maggioranza che addirittura in sedi ufficiali e istituzionali hanno svillaneggiato Ranucci per il lavoro che sta facendo di inchiesta. Quella parte della politica che ha querelato Ranucci dovrebbe ritirare le querele prima di esprimere solidarietà. La solidarietà a chiacchiere non va da nessuna parte”, ha aggiunto.

Mezza Rai in piazza

Numerosi anche i giornalisti Rai, tra loro volti noti come Alberto Matano, Serena Bortone, Senio Bonini, Monica Giandotti, Marco Damilano e Alessandro Antinelli (reduce da tre giorni di attacchi personali da parte della destra filo-israeliana). Daniele Macheda (Usigrai) ha chiesto al “Parlamento di dare un taglio alle querele bavaglio che minacciano giornalisti e giornaliste”, mentre il cdr Approfondimenti (che ha votato lo stato di agitazione) ha sottolineato l’importanza di “ripristinare le 4 puntate di Report tagliate qualche mese fa”.

Natale assicura che viale Mazzini non rinuncerà a Ranucci

Roberto Natale (Cda Rai) ha assicurato che “tutta l’azienda oggi è al fianco di Ranucci. Lui sa che la Rai non tollererebbe il fatto che lui venisse mandato fuori dalla porta. Lo dico a nome di tutto il vertice aziendale”, ha sottolineato. Al presidio anche Giovanni Zaccaro, segretario dei magistrati di Area democratica per la giustizia: “La libera stampa e la magistratura autonoma indipendente sono i presidi dello Stato liberale di diritto – ha detto – la libera stampa forma un’opinione pubblica attenta e critica, la magistratura garantisce i diritti e le libertà. Hanno in comune anche le riforme che ne diminuiscono la funzione. Basti pensare alle leggi bavaglio o alla riforma Nordio della magistratura”, ha concluso.

Due ore dai magistrati a raccontare intimidazioni e minacce

E mentre politica e società civile manifestavano, Ranucci veniva ascoltato per 2 ore a piazzale Clodio dal procuratore di Roma Francesco Lo Voi e dal pm della Dda Carlo Villani. Sull’attentato i pm hanno aperto un fascicolo per danneggiamento aggravato dal metodo mafioso e per violazione della legge sulle armi in relazione all’ordigno esploso. Il giornalista ha messo in fila i tasselli di quanto vissuto negli ultimi anni, con le decine di denunce presentate dal 2021 dopo minacce e in alcuni casi vere e proprie intimidazioni. “C’è una lista infinita di minacce – taglia corto -. Mi sono arrivati avvertimenti di varia natura e di cui ho sempre informato l’autorità giudiziaria”.

Sicurezza innalzata

Il livello di sicurezza per lui si è innalzato e da ieri ha un’auto blindata. “I ragazzi della mia scorta – spiega – hanno fatto sempre rapporto su quanto avveniva, anche sui proiettili che nei mesi scorsi sono stati lasciati fuori la mia abitazione”. Ranucci ha comunque detto di non sentirsi solo. “Io anche in queste ore difficili mi sento tranquillo, nel senso che lo Stato e le istituzioni mi sono sempre state vicine in questi mesi”. Un concetto ribadito dai figli. “Non abbiamo paura, non più di prima, siamo orgogliosi di papà”.

Sul fronte delle indagini, l’ordigno rudimentale non sarebbe stato azionato a distanza o con un timer, ma è stato lasciato, presumibilmente con la miccia accesa, tra due vasi esterni alla villetta del giornalista. Un passante avrebbe riferito agli inquirenti di aver visto un uomo incappucciato giovedì notte a poca distanza dall’abitazione del conduttore. “È un atto gravissimo su cui indagheremo a fondo, spero si tratti di un episodio isolato e non si torni ai tempi bui degli attacchi ai giornalisti’, ha dichiarato Lo Voi.