Dai palazzi alle piazze non fa differenza. C’è un minimo comune denominatore nella postura di questa destra di governo che rende sempre più impercettibile il confine che dovrebbe separare, ma non distingue più, finzione e realtà, propaganda e verità. Prendiamo la manifestazione di ieri a Roma a sostegno di Sigfrido Ranucci dopo l’attentato subito la settimana scorsa dal giornalista Rai.
Fratelli d’Italia, con il poker Malan, Bignami Donzelli e Montaruli presidia il territorio, insieme al collega di Forza Italia Russo, per issare in piazza la bandiera della libertà e dell’indipendenza dell’informazione (definiti “valori irrinunciabili” dalla premier Meloni), che poi non perdono occasione di picconare in Parlamento a colpi di bavagli alla stampa (il divieto di pubblicazione delle intercettazioni), strette al dissenso (decreto Sicurezza), pessimi disegni di legge sulla diffamazione (per ora congelati) e ostacoli alla disciplina delle liti temerarie. è la solita doppia morale: i comportamenti che smentiscono gli intenti.
Come con Ranucci: la solidarietà si spreca, ma solo a parole, nei fatti restano le querele e le azioni civili che l’intero partito di Fratelli d’Italia e una lunga serie di esponenti di maggioranza (La Russa, Urso, Fazzolari, Gasparri, Giorgetti & C.) e opposizione, hanno intentato non solo contro Report. Ne sappiamo qualcosa anche qui a La Notizia, come ieri l’ex direttore di questa testata, Gaetano Pedullà, ha ricordato al fratello d’Italia Galeazzo Bignami, incrociato nella piazza pro Ranucci, della sua citazione in sede civile notificata al nostro giornale e al collega Giulio Cavalli.
E’ un po’ come la tecnica del bastone (la querela) e della carota (la solidarietà) che di fronte a una bomba piazzata sotto casa non si nega neppure a Ranucci. Quanto basta per cavalcare l’onda dello sdegno popolare e dare un messaggio rassicurante all’opinione pubblica: visto, siamo dalla parte della vittima anche se ci attacca. Che nel caso di Report vuol dire fare giornalismo con la schiena dritta. Poi passata la festa, gabbato lo santo. E della solidarietà sbandierata in pubblico resta solo un arrivederci. In Tribunale.