Il sereno tra Donald Trump e Vladimir Putin è durato poco. Dopo la telefonata tra i due, sono bastati pochi giorni per un cambio completo di atteggiamento. Visioni distanti sulla pace in Ucraina e così l’incontro che avevano concordato nella telefonata è saltato, anche se – assicurano entrambi – il dialogo resta aperto. Ma ora la tensione sale ulteriormente, con le nuove sanzioni annunciate da Trump che per Putin sono “un atto ostile” che non rafforza le relazioni tra i due Paesi.
Putin se la prende con Trump per le sanzioni alle compagnie petrolifere russe, considerate un “tentativo di mettere pressione su Mosca, ma nessun Paese che abbia rispetto di se stesso fa mai niente sotto pressione”. In ogni caso, assicura il presidente russo, le nuove sanzioni americane “non avranno un impatto significativo” sull’economia di Mosca.
Putin contro Trump, tra accuse e minacce
Putin non parla solo dell’atto ostile degli Usa, ma anche dei missili Tomahawk che l’Ucraina ha chiesto agli Stati Uniti. In caso di un attacco con questi missili, spiega il presidente russo, la risposta del Cremlino sarebbe “molto forte, se non schiacciante”. I messaggi di guerra russi erano già arrivati da vicepresidente del Consiglio di sicurezza, Dmitry Medvedev, secondo cui gli Usa sono “gli avversari” di Mosca e Trump “si è ormai imbarcato sul sentiero di guerra” contro la Russia.
Intanto le sanzioni Usa imposte su Rosfnet e Lukoil fanno sentire i primi effetti: secondo quanto scrive Reuters, le principali compagnie petrolifere statali cinesi hanno sospeso gli acquisti di petrolio russo via mare. Intanto il presidente lituano, Gitanas Nauseda, comunica che due aerei russi hanno brevemente violato lo spazio aereo della Lituania nei pressi del confine con l’oblast di Kaliningrad: “Si tratta di una palese violazione del diritto internazionale e dell’integrità territoriale della Lituania”, accusa il presidente.