Le Lettere

L’arma segreta di Meloni

La Meloni era sovranista ed è diventata il cagnolino da passeggio di Trump e di Ursula. Ha fatto tutto il contrario di quello che aveva promesso. Eppure continua ad avere alti gradimenti. Non lo capisco.
Gemma Valle
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Gentile lettrice, l’elettorato della Meloni è di bocca buona: era contento quando ascoltava le promesse ed è contento ora che lei fa il contrario delle promesse. Ricordiamo in sintesi le grandi bufale: Europa è finita la pacchia, via le accise, abolire la Fornero, deportare i migranti, blocco navale dell’Africa, mille euro con un click… e via andare col mangime per allochi. Eppure, Meloni è alta nei sondaggi e penso che lo sarà anche nelle urne. Alla radice c’è un motivo di natura socio-psicologica: ha risvegliato l’istintiva deriva del popolo-gregge (vale non solo per gli italiani) verso “l’uomo forte”, qui “la donna forte” che lei certo non è, ma tale è l’immagine che è riuscita a proiettare. Paradossalmente è un effetto della fine delle ideologie: si giudica l’immagine, non il pensiero o la sostanza. E poi c’è l’arma segreta di cui mai si parla: FdI favorisce assunzioni e carriere ai propri fedeli, a tutti i livelli, dall’usciere della Regione al Direttore del Ministero al dirigente Rai. Crea quindi una classe di clientes che avranno convenienza a votare chi li ha assunti e li favorisce in carriera. La stessa cosa, ovvio, avevano fatto Pd e Forza Italia. È il fenomeno per cui il partito di Berlusconi sopravvive al fondatore: lui se n’è andato, ma ha lasciato una schiera clientelare, seminata nell’amministrazione pubblica e nella società civile, che brama ancora protezioni e favori.

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