La strategia di Stellantis cambia verso. Il nuovo amministratore delegato, Antonio Filosa, segna una netta discontinuità con il suo predecessore, Carlos Tavares, soprattutto su un fronte: il passaggio all’elettrico. E così la casa automobilistica insegue la stessa strada già intrapresa dal governo italiano, nel tentativo di annacquare il Green deal. In meno di una settimana, infatti, Filosa ha stracciato tre accordi per la fornitura di materiale per le batterie elettriche. E intanto il presidente di Stellantis, John Elkann, chiede all’Ue di modificare le regole del Green deal.
Stellantis si accoda al governo: obiettivo annacquare il Green deal
Stellantis, nel dettaglio, ha annullato gli accordi di fornitura con Novonix, Alliance Nickel e Westwater Resources, riguardanti diversi materiali come grafite, nichel solfato e cobalto solfato. Non un caso, ma una probabile revisione della strategia verso l’elettrico prevista da Tavares, che puntava a produrre oltre 5 milioni di veicoli elettrici l’anno entro il 2030. Obiettivi che Filosa vuole evidentemente rivedere, puntando meno sull’elettrico. E cercando di fermare un passaggio che ormai sembra già in corso.
Intanto Elkann assicura che Stellantis continua a lavorare “per apportare urgentemente le modifiche necessarie alle attuali norme europee in modo da poter offrire ai clienti i prodotti che essi desiderano e di cui hanno bisogno”. Il presidente di Stellantis auspica che le regole europee cambino, ritenendo penalizzanti quelle attualmente previste con lo stop ai motori termici previsto entro il 2035. Insomma, Stellantis si accoda al governo e chiede un passo indietro sul Green deal.