Vannacci difende il post su Ventennio e attacca Zaia. Cirielli: “Senza un chiarimento, non lo incontro”

Il vicepresidente della Lega, Vannacci, non arretra sulle parole sul Fascismo. A Zaia, che lo aveva attaccato, ha ricordato i 72mila voti presi in Veneto

Vannacci difende il post su Ventennio e attacca Zaia. Cirielli: “Senza un chiarimento, non lo incontro”

 Nessuna marcia indietro di Roberto Vannacci sulle sconsiderate frasi sul Ventennio, anzi. Ieri il generale ha polemizzato con il presidente veneto Luca Zaia, che aveva bollato le sue parole come “Revisionismo inutile e dannoso”. “Probabilmente Zaia non ha letto il mio post, o forse non lo ha capito”, ha detto Vannacci, vicesegretario e parlamentare europeo della Lega, “La settimana prossima sarò in Veneto a sostenere i candidati della Lega così come l’ho fatto una settimana fa”.

“Il Veneto mi ama”

“Il Veneto mi ama”, ha poi aggiunto malizioso, “visto che mi ha donato 72mila voti alle scorse europee e mi accoglie sempre con grande entusiasmo. Lo so che i numeri e le verità non piacciono ad una certa sinistra e ad una certa stampa ma… Se ne faranno una ragione”.

Intanto Cirielli prende le distanze da Vannacci

Sempre ieri a sparare su Vannacci ci ha pensato il vice-ministro FdI, Edmondo Cirielli, candidato governatore in Campania per il centrodestra. “Condivido molte idee di Vannacci, da altre sono distante in maniera radicale. Mi ha molto infastidito la sua opinione sulle leggi razziali”.

Cirielli era chiamato a spiegare la sua assenza, lunedì, a un incontro elettorale a Napoli con il vicesegretario della Lega. “Se mi avessero invitato per tempo e fossi stato libero, ci sarei andato”, ha detto, “conciliare tutti gli impegni in campagna elettorale è arduo. Però – sottolinea – non accetterei un nuovo invito di Vannacci senza un chiarimento in merito alle leggi razziali”.

La difesa delle Leggi Razziali

Giorni fa il generale aveva difeso la legittimità del provvedimento, “votato dal Parlamento e promulgato dal re”. Ma per il viceministro degli Esteri, “con tutto ciò che sta accadendo contro le persone di religione ebraica bisognerebbe stare attenti a ciò che si dice. Soprattutto nel toccare la vicenda dei tanti ebrei italiani, moltissimi bambini, deportati e ammazzati credo si dovrebbe ragionare bene prima di esprimersi”. Su questo, sottolinea ancora Cirielli, “la politica non c’entra, ognuno può pensarla come vuole su altri aspetti della storia, anche del fascismo, ma ci sono cose su cui è doveroso parlare con prudenza”.