L'Editoriale

Pure mangiare ormai è un lusso

Pure mangiare ormai è un lusso

Vista l’ultima Manovra, che toglie ai poveri per dare ai ricchi, c’è da crederle sulla parola. Ma quando la premier Giorgia Meloni promette che con la destra al governo la patrimoniale non vedrà mai la luce, l’affermazione è vera “fino a un certo punto”, un po’ come il diritto internazionale quando c’è di mezzo Israele (copyright del ministro Tajani). Non è solo il lungo elenco di tasse (le ripercorriamo a pagina 2) che l’esecutivo ha rimaneggiato, per lo più aumentandole, nei suoi primi tre anni di vita a lasciare più di qualche dubbio. Ad esse vanno aggiunte pure quelle occulte, spesso generate dall’inerzia del governo. Un esempio? L’impennata dei prezzi dei prodotti alimentari – alla faccia del carrello tricolore! – che secondo l’Istat ha prodotto rincari di quasi il 25%, otto punti in più rispetto all’inflazione, dal 2021 ad oggi. Una non tassa che però si sente eccome nelle tasche degli italiani. Con l’aggravante della totale assenza di progressività: i prezzi dei generi alimentari sono gli stessi per i poveri e per i ricchi, ma i rincari impattano decisamente di più su un pensionato al minimo rispetto al top manager d’impresa. Un po’ come le accise sulla benzina che Meloni prometteva di abolire, finendo per abolire invece solo lo sconto introdotto dal governo Draghi per poi aumentare quelle sul diesel per equipararlo alla benzina. Risultato: il pieno dell’utilitaria dell’operaio costa come quello della fuoriserie del milionario. Ma la tassa occulta più odiosa grava sulla Sanità. Che sarebbe pubblica, cioè pagata con i soldi delle imposte pagate dagli italiani (almeno di quelli che le pagano), ma che sta diventando sempre più privata. Se è vero come è vero l’allarme lanciato dall’Istat, la spesa delle famiglie è salita quest’anno a 41,3 miliardi. Chi può paga, chi non ce la fa rinuncia alle cure: nel 2024 un italiano su dieci (5,8 milioni) non ha fatto esami o visite per le liste di attesa, per le difficoltà economiche o per quelle logistiche. Quando Meloni giurava “mai la patrimoniale!” forse si riferiva a quella che colpirebbe i grandi patrimoni. Del resto, per chi un patrimonio non ce l’ha i problemi sono altri. Tipo mettere insieme il pranzo con la cena. Un’impresa, visti i prezzi.