Tangentopoli ucraina sull’energia, stavolta lo scandalo Mida coinvolge l’innercircle di Zelensky. E Kiev promette puliza

Il nuovo scandalo che ha investito la politica ucraina sfiora il presidente. Fulcro della corruzione Mindich, l’uomo che inventò Zelensky

Tangentopoli ucraina sull’energia, stavolta lo scandalo Mida coinvolge l’innercircle di Zelensky. E Kiev promette puliza

“L’Ucraina dovrebbe far progredire il suo quadro anticorruzione e prevenire qualsiasi arretramento” e “preservare l’indipendenza delle istituzioni anticorruzione, ampliandone la giurisdizione”. È quanto scriveva solo una settimana fa la Commissione europea nel rapporto sui Paesi candidati ad entrare nell’Unione.

Lo scandalo Mida che ha terremotato l’Ucraina. Di nuovo

Parole – facilmente – profetiche, visto che solo cinque giorni dopo è divenuto pubblico lo scandalo “Mida”, un giro di tangenti da almeno 100 milioni di euro (le mazzette si aggiravano stabilmente “tra il 10 e il 15%”), usciti dalle tasche degli appaltatori della società energetica Energoatom e finiti nelle tasche di alti funzionari e uomini vicini al governo.

Nei guai il grande amico di Zelensky, Mindich

Perni del sistema erano il ministro della Giustizia ed ex ministro dell’Energia, German Galushchenko (dimissionato), e, soprattutto, l’imprenditore Timur Mindich, figura vicinissima al presidente Volodymyr Zelensky, suo ex socio nella società di produzioni tv Kvartal 95, fondata da Zelensky nel 2003.

Ma Mindich è molto di più, è parte del cerchio magico di Zelensky, insieme ai fratelli Serhiy e Borys Shefir; è l’uomo che ha costruito la fortuna televisiva del futuro presidente; quello che durante il lockdown Covid lo invitò nella sua casa a festeggiare il compleanno (violando la legge). Insomma, un’inchiesta che tocca da vicino l’innercicle del presidente ucraino.

Tanto che per la Procura Specializzata Anticorruzione ucraina (Sapo), Mindich avrebbe sfruttato “rapporti amichevoli con il presidente dell’Ucraina” per la gestione delle sue attività criminali. Inoltre le indagini indicherebbero un possibile coinvolgimento dello stesso Zelensky nel caso. Secondo i procuratori, Zelensky avrebbe infatti visto Galushchenko subito dopo aver ricevuto un SMS da Mindich.

Zelensky voleva azzerare l’Ufficio anti-corruzione

Inoltre, fu proprio dopo un’indagine che riguardava Mindich che nel luglio scorso Zelensky provò a far passare un disegno di legge che depotenziava l’Ufficio Nazionale Anticorruzione ucraino (Nabu), progetto naufragato solo a causa delle violente manifestazioni di piazza (la cosiddetta Protesta dei Cartoni, guidata dai giovani).

“Deve esserci la massima integrità nel settore energetico. Io sostengo ogni indagine condotta dai funzionari anticorruzione”, ha commentato pragmatico il presidente ucraino, dopo gli arresti, scaricando di fatto il grande amico (che nel frattempo, avvertito da qualcuno, si è reso irreperibile, grazie anche al passaporto israeliano).

La premier Svirydenko promette pulizia

Ieri la primo ministro Yulia Svirydenko su Telegram ha scritto che “la corruzione in Ucraina è inaccettabile” e che “Il governo preparerà una soluzione globale per combattere questo problema”. Svyridenko ha ricordato come dopo che la Nabu ha smascherato l’organizzazione che riceveva tangenti dagli appaltatori di Energoatom, sono state prese decisioni importanti. In particolare, il Consiglio dei ministri “ha proposto alla Rada di licenziare il ministro della Giustizia Galushchenko e quella dell’Energia Svitlana Hrynchuk”.

Ha poi aggiunto che Energoatom “viene resettata”, che “il management sarà rimosso e verrà avviato un audit dell’azienda”. “Stiamo preparando una soluzione completa per tutte le aziende statali, in particolare quelle energetiche. Stiamo conducendo un audit e abbiamo incaricato gli organi di vigilanza di verificare lo stato di avanzamento dei lavori, soprattutto in termini di appalti”, ha concluso la premier.

Scandali su scandali

Tutte affermazioni lodevoli, ma che in Ucraina si ripetono a ogni nuovo scandalo che scoppia. Il che accade abbastanza spesso… Il 24 gennaio 2023, per esempio, si erano dovuti dimettere il numero due della segreteria di Zelensky e il vice-ministro delle Infrastrutture Vasyl Lozynsky, pescato a intascare una tangente da 350mila dollari sugli appalti per la fornitura di generatori elettrici.

Alla lista vanno poi aggiunti, altri tre vice-ministri, cinque governatori regionali e un assessore. Il vice ministro della Difesa Viacheslav Shapovalov e del ministro della Difesa Oleksii Reznikov, erano stati costretti a lasciare perché sospettati di aver lucrato sugli acquisti di generi alimentari destinati ai soldati (326 milioni di euro).

Secondo Transparency International, l’Ucraina figura tra i Paesi messi peggio in tema di corruzione (105esimo posto su 180). “Il paese (l’Ucraina, ndr), dipende dagli aiuti internazionali, e un fallimento nei meccanismi di controllo di questo enorme flusso di denaro metterebbe a rischio la sua sopravvivenza stessa”, scriveva Kateryna Pishchikova (Ispi Associate Research Fellow). Sembra che quei meccanismi ancora non funzionino alla perfezione.