Urbanistica, un condannato per danno erariale alla Direzione specialistica del Comune di Milano

Una condanna per danno erariale da 400mila euro. È quella ricevuta dal nuovo direttore degli uffici dell'urbanistica di Milano.

Urbanistica, un condannato per danno erariale alla Direzione specialistica del Comune di Milano

Una condanna definitiva da 400mila euro per danno erariale. È uno dei biglietti da visita di Massimiliano Lippi, il nuovo dirigente dell’urbanistica e dell’edilizia privata del Comune di Milano, alle dipendenze di Palazzo Marino dal 2023. Lippi è l’uomo promosso la scorsa primavera dal sindaco Giuseppe Sala a gestire gli uffici dopo le riorganizzazioni arrivate a seguito delle inchieste della Procura.

La vicenda che ha causato un buco di 623mila euro nel comune di Arcore

Secondo quanto rivelato da LaPresse, Lippi è stato condannato in via definitiva nell’ottobre del 2023 dalla Seconda sezione giurisdizionale centrale della Corte dei Conti per un danno erariale da 400mila euro da risarcire al Comune di Arcore, assieme all’avvocato ed ex sindaco di Forza Italia (deceduto nel 2025), Marco Rocchini.

La vicenda riguardava un complesso iter amministrativo fra 2009 e 2017, mai portato a termine, per l’insediamento del bitumificio ‘Doneda’ a Bernate, frazione di Arcore, in cui l’attuale numero uno della Direzione specialistica attuazione diretta Piano di governo del territorio e Sportello unico edilizia di Milano avrebbe commesso, secondo i giudici, una serie di “errori e mancanze” che rasentano “il dolo eventuale”, per aver “agito sempre consapevolmente e volontariamente” portando il Comune da 18mila abitanti a dover risarcire con 623.485,27 la società Doneda F.lli srl. La sentenza è divenuta definitiva il 6 ottobre 2023.

Avrebbero agito “in modo ondivago” per i giudici

I due, Lippi e Rocchini, avrebbero gestito in “modo ondivago” e con “approssimativa conoscenza degli atti di pianificazione territoriale e di una incoerente (o comunque poco attenta inizialmente) lettura ed interpretazione dei bisogni della collettività amministrata” la procedura allo Sportello unico attività produttive.

Si sarebbero opposti al progetto, per “volontà politica” e “scopi meramente elettorali” derivanti dalle imminenti “elezioni amministrative” in cui era necessario il “consenso della popolazione”, ma ponendo le basi per il ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato, che condannarono il Comune a dover risarcire l’azienda. La Notizia ha chiesto a Palazzo Marino se il Comune fosse a conoscenza della condanna di Lippi prima della promozione, ma non ha ricevuto risposta.