Ddl stupro, retromarcia delle destre: l’accordo bipartisan sul consenso rischia di essere cancellato

Retromarcia della maggioranza sul ddl stupro e sulla norma bipartisan sul consenso: rinviata l'approvazione.

Ddl stupro, retromarcia delle destre: l’accordo bipartisan sul consenso rischia di essere cancellato

Una retromarcia del centrodestra, proprio in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. La maggioranza blocca il disegno di legge sulla violenza sessuale e sul consenso informato, contenente la norma bipartisan sul consenso delle donne che era passata con voto unanime alla Camera.

Al Senato, invece, arriva il blocco della maggioranza dopo la richiesta di approfondimento da parte della Lega. Anche Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono accodati alla richiesta di audizioni. Le opposizioni, per protesta, hanno deciso di abbandonare la commissione Giustizia del Senato.

Legge sul consenso informato, i dubbi dietro lo stop della maggioranza

Le opposizioni avevano chiesto di votare il provvedimento in Aula per dare il via libera nella Giornata contro la violenza sulle donne. Alla richiesta si era associato anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa. I senatori del Pd accusano la destra di aver stracciato l’accordo sul consenso, parlando di una “ferita grave di un percorso unitario che stavamo sostenendo per tutelare le donne dalla violenza maschile”. Per la dem Valeria Valente il passo indietro non riguarda nessuna norma specifica ma è una decisione “pretestuosa”.

Anche alla Camera Pd, M5s, Avs e Iv hanno chiesto una sospensiva del ddl “fino a quando la ministra Roccella non chiarirà” cosa sta succedendo. Giulia Bongiorno, presidente della commissione al Senato ed esponente della Lega, precisa che la volontà è quella di andare avanti con il disegno di legge: “Non la affossiamo, faremo solo piccoli miglioramenti”. Da qui il ciclo di audizioni “su alcuni aspetti tecnici segnalati”.

Anche nella maggioranza sembrano esserci dubbi, però, sul fatto che si tratti solo di uno slittamento. Alcuni esponenti, che preferiscono l’anonimato, ritengono che in realtà il tentativo potrebbe essere quello di affossare il provvedimento sul consenso su cui era stato trovato un accordo tra maggioranza e opposizione dopo i contatti tra Elly Schlein e Giorgia Meloni. Sempre che dal governo non arrivino indicazioni nette a favore del disegno di legge.