Sarebbe stata una talpa interna al Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) ad aver dato il via all’inchiesta che due giorni fa ha travolto l’ex alta rappresentante Ue, Federica Mogherini, l’ambasciatore Stefano Sannino e il dirigente del Collegio d’Europa di Bruges, Cesare Zegretti, indagati per il presunto uso improprio di fondi per la formazione dei diplomatici europei.
Rilasciati senza condizioni dopo l’interrogatorio fiume
I tre sono stati interrogati fino a tarda notte martedì e quindi rilasciati “senza alcuna condizione”, dato che non esiste pericolo di fuga, ha reso noto la Procura europea (Eppo) che indaga dopo la segnalazione ricevuta dall’Ufficio antifrode dell’Unione europea (Olaf).
Gli investigatori ipotizzano favoritismi e una possibile concorrenza sleale nell’assegnazione da parte del Seae al Collegio d’Europa di un programma di formazione di nove mesi destinato ai futuri diplomatici europei. I fatti contestati risalgono al periodo 2021-2022 e i presunti reati, secondo la procura europea, sono potenzialmente “frode nell’aggiudicazione degli appalti pubblici, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale“.
In pratica, la Procura accusa Sannino di aver rivelato a Mogherini dettagli del futuro bando Ue per l’assegnazione dell’appalto per la creazione dell’Accademia Diplomatica dell’Unione Europea al Collegio d’Europa, già allora diretto dalla stessa Mogherini, rendendo possibile a quest’ultimo vincere il bando.
Mogherini: “Ho chiarito tutto”
“Per quanto riguarda la procedura di istituzione dell’Accademia Diplomatica, ieri ho chiarito la mia posizione con gli inquirenti che agiscono per conto della Procura Europea”, ha dichiarato Mogherini, rettrice del Collegio d’Europa.
“Nella sua lunga tradizione, l’Accademia ha sempre applicato e continuerà ad applicare i più elevati standard di integrità ed equità. Da tre anni, l’Accademia Diplomatica dell’Unione Europea offre ai suoi partecipanti la massima qualità di insegnamento e pratica. Ho piena fiducia nel sistema giudiziario e confido che la correttezza delle azioni dell’Accademia sarà accertata. Continuerò ovviamente a offrire la mia piena collaborazione alle autorità”, ha aggiunto.
Secondo i suoi legali, Mogherini avrebbe risposto “in modo sereno, corretto e trasparente” all’interrogatorio della polizia giudiziaria federale belga. L’esame, durato oltre 8 ore, si è svolto “in totale trasparenza, chiarezza e correttezza da parte degli inquirenti”, aggiungono i legali. Che sottolineano come “Mogherini è stata rilasciata senza condizioni. Ha chiesto più volte se dovesse limitare i suoi movimenti, ma le è stato sempre ribadito che non vi era alcuna restrizione, perché non ce n’era motivo. Questo”, concludono, “dovrebbe contribuire a calmare il polverone che finora è stato sollevato soprattutto da parte dei media”.
Intanto Sannino si dimette
E ieri sono arrivate anche le dimissioni dell’ex segretario generale del servizio europeo per l’azione esterna dell’Unione europea (Eeas), Sannino, il quale ha annunciato che lascerà il suo attuale incarico di Direttore generale del dipartimento Medio Oriente, Nord Africa e Golfo della Commissione Ue, alla luce del suo coinvolgimento nell’indagine. L’addio è stato dichiarato con un messaggio inviato al personale, nel quale Sannino ha confermato di “avere fiducia nel lavoro dei magistrati e di essere fiducioso che tutto verrà chiarito”.
L’ambasciatore sotto verifica amministrativa
Ma ieri fonti vicine all’inchiesta hanno rivelato che Sannino è attualmente oggetto anche di una verifica amministrativa dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), relativa al sospetto che, durante il suo mandato alla guida del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae), possa aver favorito alcuni candidati nell’assegnazione di ruoli di alto livello, in violazione delle procedure interne.
Per Sannino l’esecutivo comunitario ha acconsentito a revocare l’immunità relativa ai beni, permettendo agli investigatori di accedere ai suoi dispositivi elettronici, mentre per il Seae sarebbe stata temporaneamente sospesa l’immunità degli uffici al fine di consentire ulteriori perquisizioni.