Una fuga senza fine. E inevitabile, considerando le condizioni offerte ai giovani in Italia. Soltanto nel 2024 hanno lasciato il nostro Paese ben 78mila persone tra i 18 e i 34 anni. Se allarghiamo l’orizzonte al periodo che va tra il 2011 e il 2024, i giovani che hanno abbandonato l’Italia sono stati 630mila. Di questi, il 49% proviene dalle regioni del Nord e il 35% da quelle del Mezzogiorno, come evidenziato dal Rapporto Cnel 2025 sull’attrattività dell’Italia per gli under 35 dei Paesi avanzati. Il rapporto analizza diversi aspetti della fuga dei giovani verso l’estero, partendo dalle mete più scelte: Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia e Spagna.
La fuga dei giovani e l’Italia sempre meno attrattiva
Ma l’analisi riguarda anche il genere: la quota femminile che lascia l’Italia è aumentata nel 2024 al 48,1%, contro il 46,6% dell’intero periodo analizzato. Al contrario, l’Italia non è una meta così ambita dai giovani stranieri, venendo preferita solo dall’1,9%, preceduta da Danimarca e Svezia (Paesi molto più piccoli). E proprio la scarsa attrattività dell’Italia viene giudicata dal presidente del Cnel, Renato Brunetta, una “cartina di tornasole dei ritardi culturali ed economici che abbassano lo standard di vita di tutti gli abitanti del Paese”.
La fuga degli under 35 ha un prezzo anche economico, tanto che il Cnel stima che il valore uscito dal nostro Paese dal 2011 al 2024 ammonta a 159,5 miliardi, ovvero il 7,5% del Pil. Tanto più perché questi giovani hanno una formazione consolidata: il 42,1% di loro ha una laurea. In Italia, invece, si sono trasferiti dal Mezzogiorno al Centro-Nord 484mila giovani. Soprattutto da Campania (158mila) e Sicilia (116mila).