Nazionalismo europeo, corsa alle armi e guerra imminente: i punti cardine della dottrina von der Leyen. Per la presidente “la pace di ieri è finita”

Nel discorso per Consiglio Europeo von der leyen chiama gli europei al riarmo e a reagire alla minaccia russa. Per la presidente la guerra è alle porte

Nazionalismo europeo, corsa alle armi e guerra imminente: i punti cardine della dottrina von der Leyen. Per la presidente “la pace di ieri è finita”

Più che il discorso programmatico della presidente della Commissione europea in vista del Consiglio europeo al via oggi, quello pronunciato ieri da Ursula von der Leyen, davanti alla plenaria di Strasburgo, è apparso più una versione rivista e aggiornata del copione del Dottor Stranamore. Nazionalismo europeo, corsa alle armi e guerra imminente, i punti cardine.

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Von der Leyen: “E’ un mondo di lupi. La pace di ieri è finita”

“Il Consiglio europeo di questa settimana è dedicato ad affrontare la realtà del momento”, ha esordito von der Leyen, “la realtà di un mondo che è diventato pericoloso e transazionale”. Per la presidente è “un mondo di guerre. Un mondo di predatori”, nel quale “noi europei dobbiamo difenderci e contare su noi stessi”, perché “la pace di ieri è finita. Non abbiamo tempo per abbandonarci alla nostalgia. Ciò che conta è come affrontiamo il presente”. Così è più che naturale per la presidente che l’Europa “debba essere responsabile della propria sicurezza. Questa non è più un’opzione. È un obbligo”, ha sottolineato.

Viva la corsa agli armamenti

E, con tali premesse, il passaggio successivo – quello alla corsa agli armamenti in chiave anti-russa – è stato quasi automatico. “Abbiamo visto quanto il nostro programma Safe abbia ricevuto richieste superiori alle aspettative, con la domanda da parte di 19 Stati membri che ha superato di gran lunga i 150 miliardi di euro disponibili”, ha detto von der Leyen, “E gli Stati membri stanno già chiedendo un nuovo ciclo di Safe. Questo dimostra il nostro impegno europeo per la sicurezza europea. E questa ondata non riguarda solo la difesa. Riguarda la nostra libertà, la nostra prosperità e la nostra indipendenza”.

Un modo aulico per dire che la corsa alle bombe è cosa buona e giusta, visto che “non c’è atto di difesa europea più importante del sostegno alla difesa dell’Ucraina”.

“Mosca ci ha messo nel mirino”

Per la presidente si deve agire, perché Mosca ci ha messo nel mirino. “I prossimi giorni saranno un passo cruciale per garantire” la difesa di Kiev, “sta a noi scegliere come finanziare la lotta dell’Ucraina. Conosciamo l’urgenza. È acuta. La sentiamo tutti. La vediamo tutti. Perché proprio mentre i negoziati di pace si intensificano, aumenta anche l’intensità della raffica di attacchi della Russia. Ma la Russia non ha solo l’Ucraina nel mirino. Sta intensificando le sue operazioni sul territorio dell’UE. Ed è passata a un’economia di guerra. Questa è una minaccia diretta alla sicurezza nazionale ed economica dell’Europa”.

Per Ursula in gioco c’è “l’indipendenza dell’Europa”

E von der Leyen ha anche spiegato che in gioco c’è la stessa indipendenza dell’Europa, che “riguarda in ultima analisi la nostra libertà, la libertà di decidere e di legiferare per noi stessi, la libertà di agire come vogliamo, di perseguire i nostri interessi e le nostre partnership, la libertà di votare chi vogliamo senza essere pressati o sottoposti a un torrente di informazioni manipolate, la libertà di scegliere la diversità, di scegliere la democrazia, ma soprattutto, riguarda la libertà di vivere come vogliamo, e questo è lo stile di vita europeo”.

E intanto Putin se la ride: “Paesi europei come porcellini in fila dietro Biden”

Insomma, armiamoci e reagiamo, perché Vladimir Putin è alle porte, pronto a invaderci. E lui, il gran nemico, ha risposto a Ursula? Sì, ma indirettamente e con grande scherno. Il dittatore russo parlando al ministero della Difesa, ha paragonato gli europei a dei “porcellini” che si sono uniti alla politica della precedente amministrazione americana di Joe Biden nella convinzione che la Russia sarebbe crollata e nella speranza di trarne vantaggio. Putin ha accusato l’Occidente di avere cominciato le operazioni militari in Ucraina con l’obiettivo di provocare un crollo di Mosca.

“Tutti credevano che in un breve periodo di tempo avrebbero distrutto e fatto crollare la Russia”, ha osservato il leader del Cremlino. “La precedente amministrazione (degli Stati Uniti, ndr) ha deliberatamente portato la questione al conflitto armato”, ha aggiunto, mentre “Trump afferma che se fosse stato presidente allora, non sarebbe successo niente del genere. Forse è vero”, ha concluso.