Su Gaza era sceso il silenzio del mondo. Poi è arrivato l’attentato a Sidney contro gli ebrei e ora sembra che tutte le colpe siano dei palestinesi.
Armando Cocci
Via email
Gentile lettore, subito dopo l’attentato Netanyahu aveva bollato tutti gli islamici come animali subumani, ma poi ha dovuto prendere atto che l’eroico civile che a mani nude ha bloccato uno degli attentatori e salvato chissà quante vite di ebrei, era un musulmano. Non mi stupisco che ci sia stato un attentato antiebraico, mi stupisco che non sia successo prima e su più vasta scala, giacché Israele, che pretende di rappresentare tutti gli ebrei del mondo, è diventato il Paese più odiato sulla faccia della Terra dopo aver perpetrato il più immane massacro della nostra epoca. Non mi fraintenda: la violenza è da condannare da una parte e dall’altra e ogni volta che qualcuno muore per morte violenta, mi ripeto i versi di John Donne: “Non chiedere per chi suona la campana / essa suona per te”. Ma ora ci è dato di assistere alla scena vigliacca di Israele che diffama quella stessa gente che esso continua a trucidare. Le vere colpe ricadono sull’ideologia razzista e sanguinaria che si chiama sionismo. Il popolo dei genocidari accusa le vittime per i 15 morti di Sidney, mentre i genocidari hanno gettato nel forno infernale non 70mila, come si crede, ma mezzo milione di innocenti, uccisi senza pietà dalle bombe e dalla fame provocata ad arte, bruciando in un olocausto migliaia di neonati, donne, anziani, gente innocente di un popolo barbaramente seviziato per 70 anni. Ecco, questo mi indigna. Se c’è un Dio, maledica Netanyahu e i tanti come lui o taccia per sempre.
Inviate le vostre lettere a: La Notizia – 00195 Roma, via Costantino Morin 34 redazione@lanotiziagiornale.it