Al termine di una riunione al cardiopalma, è arrivato il via libera della commissione Bilancio del Senato sul maxi-emendamento alla manovra con cui sono state stralciate cinque norme tra cui spicca quella che colpiva i lavoratori sottopagati. Insomma, come chiedevano a grande voce le opposizioni, il governo alla fine ha fatto dietrofront.
Così, per effetto della decisione della commissione, è stata stralciata la norma che esonerava i datori di lavoro dal pagare gli arretrati ai lavoratori sottopagati in caso di condanna ai sensi dell’articolo 36 della Costituzione. Stessa sorte per la norma sullo spoil system nelle Authority. Stop quindi anche alla inconferibilità di incarichi nelle amministrazioni pubbliche a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati dalle stesse; alla riduzione da 3 a 1 anno del divieto di ‘sliding doors’ per le authority, quindi di svolgere incarichi presso privati inerenti all’attività svolta nella PA; alla riduzione da 10 a 4 anni dell’anzianità per il collocamento di magistrati fuori ruolo; alla revisione della disciplina del personale Covip.
Il governo fa dietrofront e in commissione Senato stralcia cinque norme tra cui quella che colpiva i lavoratori sottopagati. Esultano le opposizioni: “Evitata una catastrofe”
Una decisione che è stata accolta con favore dalla capogruppo del M5S in commissione Bilancio al Senato, Elisa Pirro. “La vergognosa norma che assestava un altro durissimo colpo ai lavoratori sottopagati, impedendogli di ottenere gli arretrati laddove un giudice sentenziasse che il loro salario violava i dettami dell’articolo 36 della Costituzione, è stata stralciata dalla manovra dove la maggioranza l’aveva inserita di soppiatto. Una vittoria di chi, come il M5S, per tutto il giorno ne ha chiesto la cancellazione. Ma soprattutto un successo per i lavoratori di questo Paese umiliati e sfruttati contro una destra retrograda, il cui unico scopo, evidentemente, è affossare pezzo per pezzo i loro diritti. Bene così”.