A Bari si bara. Maxi operazione su appalti truccati: 12 arresti. C’è anche il sindaco di Altamura. Indagato l’assessore regionale Pd Giannini

A Bari si bara. Maxi operazione su appalti truccati: 12 arresti. C'è anche il sindaco di Altamura. Indagato l'assessore regionale Pd Giannini

Un terremoto giudiziario ha sconvolto questa mattina Bari e Provincia. Ben 12 arresti per alcuni appalti truccati e, tra gli indagati, anche l’assessore ai Lavori Pubblici della Regione Puglia, Giovanni Giannini (Pd). Anche Giannini, dunque, toccato dall’indagine della Procura di Bari su presunte tangenti in cambio di appalti in alcuni Comuni della provincia, che ha portato all’arresto di 12 persone, tra i quali il sindaco di Altamura Giacinto Forte (centrodestra, ai domiciliari) e il vicesegretario del Pd di Acquaviva delle Fonti Roberto Ottorino Tisci (in carcere).

Al centro dell’inchiesta presunte corruzioni di pubblici ufficiali e alterazione delle procedure di affidamento dei pubblici appalti che ha riguardato alcuni comuni della Provincia di Bari. In tutto le misure di custodia sono 12: due in carcere, dieci ai domiciliari. Le perquisizioni hanno interessato Bari, Roma, Altamura, Acquaviva delle Fonti e Castellana Grotte e in altri comuni del Sud Barese. Agli indagati vengono contestati i reati di corruzione e turbativa d’asta.

Agli atti delle indagini di Gdf e Carabinieri c’è un presunto episodio di corruzione che avrebbe coinvolto l’assessore regionale Giannini (Pd). In particolare, un imprenditore di Polignano a Mare, Modesto Scagliusi, titolare del notissimo ristorante Grotta Palazzese e del salottificio Soft Line srl di Modugno (Bari), – secondo quanto emerso dalle indagini – avrebbe corrotto l’assessore regionale con arredi domestici per la figlia dell’amministratore, in cambio del suo interessamento per agevolare pratiche in corso con la Regione a beneficio del ristorante, riguardanti un finanziamento regionale pari ad oltre 2 milioni di euro. Il finanziamento, nel quadro dei Piani Integrati Agevolazioni al Turismo, è stato concesso nel 2017. Obiettivo della presunta dazione di denaro sarebbe stata anche l’intercessione di Giannini, non andata a buon fine, presso la Sovrintendenza ai Beni culturali di Bari per l’approvazione di un progetto di variante relativi ai lavori sul ristorante.