A Caivano pure i politici si davano alle estorsioni

A Caivano scoperto un sodalizio criminale fatto di amministratori pubblici e pluripregiudicati che esercitava estorsioni e corruzione.

A Caivano pure i politici si davano alle estorsioni

Gli appalti nel mirino, compresi quelli della scuola nel Parco Verde. Un sodalizio criminale fatto di amministratori pubblici e pluripregiudicati a Caivano per esercitare estorsioni e corruzione: 9 i fermati. Questa è l’accusa che vede coinvolti ex esponenti dell’Amministrazione comunale, ora commissariata, in un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha portato i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna a dare esecuzione, ieri mattina, a un decreto di fermo nei confronti di nove soggetti. L’operazione si è svolta tra i comuni di Caivano, San Marcellino e Aversa, in provincia di Caserta, dove sono state anche eseguite numerose perquisizioni.

A Caivano scoperto un sodalizio criminale fatto di amministratori pubblici e pluripregiudicati che esercitava estorsioni e corruzione

Le indagini riguardano soggetti accusati dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, corruzione e altro. Secondo i magistrati nel mirino di questa presunta organizzazione “capace di condizionare la vita pubblica a Caivano” anche i lavori nella scuola simbolo della legalità nel Parco Verde al centro dell’attenzione nazionale in queste ultime settimane. Intanto emerge un quadro di inquinamento della vita politica molto pesante. Alcuni nomi emersi dalle indagini guardano ad esponenti del partito di Matteo Renzi ma subito arrivano chiarimenti e smentite: “Nel rispetto dei principi costituzionali di garantismo giova ricordare che a differenza di quanto riportato da alcuni organi di stampa i tre amministratori arrestati a Caivano non sono iscritti a Italia Viva.

Carmine Peluso e Giovanbattista Alibrico non sono mai stati iscritti al partito, mentre Armando Falco è stato tesserato nel 2021, ma non ha rinnovato l’adesione nel 2022 e nel 2023”, è quanto ha dichiarato il portavoce nazionale di Italia Viva, Ciro Buonajuto. L’operazione della Dda avviene nel giorno della visita del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, dopo la visita al centro sportivo Dephinia in occasione del termine dei lavori di bonifica da parte degli specialisti del Genio dell’esercito italiano (però dovrebbe tornare funzionante solo a maggio). Secondo il sottosegretario “la criminalità proverà a rovinare il lavoro che viene realizzato” ma esulta il parroco don Maurizio Patriciello: “Adesso rivedere questo centro risorgere per me è una gioia immensa”.

Blitz dell’antimafia: in manette 9 persone. C’è anche l’ex leader cittadino di Italia Viva

Per Fabio Ciciliano, commissario per il risanamento e la riqualificazione del territorio del Comune di Caivano “è cominciato un sentimento positivo. All’inizio alcuni ci vedevano con un po’ di diffidenza, adesso la diffidenza è stata sostituita dalla curiosità e dalla proiezione positiva e questo è già un grandissimo vantaggio”. “Chiedono fondamentalmente di tornare a essere considerati una collettività di pari dignità rispetto alle altre realtà del nostro Paese. Bisogna far capire loro – aggiunge Ciciliano – che la dignità non è mai stata persa, non è che per un manipolo di persone si possa generalizzare un gruppo o una collettività che ha il merito di aver sopportato in maniera importante le presenze criminali in questa realtà particolarmente complicata”.

A breve arriveranno a Caivano anche i ministri Annamaria Bernini, Giuseppe Valditara e Paolo Zangrillo. Mai in quel territorio si era vista una sfilata di governo che da fine agosto continua a effettuare blitz e promesse di cambiamento. L’esecutivo ha eletto il Parco Verde a simbolo mediatico della lotta law&order contro la criminalità: lì dove la vita pubblica e politica è inquinata dal malaffare.