A Catania il processo per il caso Gregoretti. Il giudice che dovrà decidere se rinviare a giudizio Salvini sentirà anche Conte, Di Maio e Lamorgese

Inizia con un caffè vista mare la giornata dell’udienza preliminare dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il leader della Lega ha incontrato, in albergo, i colleghi del centrodestra Giorgia Meloni, presidente di FdI e Antonio Tajani, vice presidente di Forza Italia prima di presentarsi davanti al Gup Nunzio Sarpietro per i presunti ritardi nello sbarco dei migranti dalla Gregoretti, nel 2019, salvati dalla Ong Open Arms. Al Palazzo di Giustizia, Salvini è arrivato poco dopo le 9 accompagnato dal suo avvocato Giulia Bongiorno. Nessuna dichiarazione alla stampa. L’udienza è durata quasi quattro ore con il pm Andrea Bonomo che ha chiesto per il leader del Carroccio il non luogo a procedere. Piccolo fuori programma nell’Aula Serafino Famà dove una lastra di marmo che si è staccata da muro ha colpito e ferito l’avvocato Bongiorno soccorsa e medicata dai medici del 118.

Al termine della Camera di Consiglio, il Gup Sarpietro ha disposto una nuova attività istruttoria. Nel dettaglio, ha fissato l’audizione per il prossimo 4 dicembre dei ministri Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese e dell’ambasciatore Maurizio Messari. Il gup ha anche disposto l’acquisizione di documenti sugli altri sbarchi avvenuti nello stesso periodo in Sicilia. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà, invece, sentito nell’udienza fissata per il 20 novembre nell’aula bunker del carcere catanese di Bicocca. Nella stessa data saranno sentiti anche gli ex ministri Danilo Toninelli e Elisabetta Trenta. “Riferirò tutte le circostanze di cui sono a conoscenza, in piena trasparenza come ho sempre fatto e come sempre farò” il commento del premier Conte.

Ammesse come parti civili l’associazione ‘Accoglierete’ che si occupa di minori non accompagnati, Legambiente, Arci e una famiglia di migranti che venne fatta sbarcare dalla nave. “Ho sentito finalmente da parte di un giudice che quello che abbiamo fatto non lo abbiamo fatto da soli”, ha detto Salvini in conferenza stampa con la legale Giulia Bongiorno, che si è presentata in sedia a rotelle per un incidente avvenuto in Tribunale. “Giulia Buongiorno entra in tribunale con le sue gambe ed esce in sedie a rotelle” ha sottolineato il leader della Lega. “E’ surreale – ha aggiunto Salvini – che una lastra di marmo sia finita sulla caviglia di un avvocato. E’ stata soccorsa immediatamente dagli operatori del 118. Chiedo al ministro Bonafede se in un tribunale della Repubblica si stacchino lastre di marmo. Si chiuderà un processo e se ne aprirà un altro. L’immagine che diamo all’Italia al resto del mondo è particolare”.

“La vicenda processuale sorge da un manifesto contrasto di giudizi tra la Procura distrettuale e il Tribunale dei Ministri di Catania e che è compito di questo organo giudicante, vista la complessità e l’impegno per la valutazione del fascicolo, assumere prove per la decisione di merito”. Scrive, invece, il gup del Tribunale di Catania, Nunzio Sarpietro, nel provvedimento con cui ha disposto nuovi atti istruttori nel procedimento a carico dell’ex ministro dell’Interno Salvini per il caso dei migranti della Gregoretti, salvati da Open Arms.

“Riteniamo – scrive ancora il gup – che dobbiamo agire in due diverse direzioni: una di acquisizioni documentali e l’altra di assunzione testimoniale di soggetti qualificati e informati sui fatti di causa. Pertanto bisogna dare mandato alla polizia giudiziaria di accertare quanti e quali episodi di sbarchi di migranti simili sotto il profilo degli accadimenti a quello della nave Gregoretti si siano verificati nel periodo in cui l’inquisito rivestiva la carica di ministro dell’Interno estendendo l’accertamento anche ad altri sbarchi avvenuti successivamente anche quando è cambiata la compagine di Governo (Conte 2)”.

“Sugli sbarchi – sottolinea ancora il gup del Tribunale etneo – devono essere accertati la data dell’evento, la narrazione degli accadimenti che hanno preceduto lo sbarco, la data di indicazione del pos (porto sicuro) e l’accertamento di quale organo lo ha adottato, compresa la verifica degli eventuali procedimenti penali instaurati in relazione ai diversi eventi di sbarco. Per fare un’adeguata verifica adottata a livello governativo, in materia di immigrazione all’epoca dei fatti e ai rapporti con l’Ue anche con riferimento al cosiddetto ‘patto di governo’ occorre assumere a verbale il Premier Giuseppe Conte, l’allora vicepremier Luigi Di Maio, l’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, l’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta, l’ambasciatore Maurizio Massari e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Il 20 novembre saranno sentiti Conte, Toninelli e Trenta e il 4 dicembre Massari, Lamorgese e Di Maio”.

“Abbiamo ribadito – ha detto al termine dell’udienza l’avvocato Bongiorno – che non esiste un obbligo di sbarco immediato. Esiste una flessibilità che è parte degli accordi tra gli stati membri. Abbiamo sottolineato che la procedura che è stata utilizzata nel caso della Gregoretti non era una iniziativa estemporanea di Salvini che era improvvisamente impazzito: la scelta di attendere prima di fare sbarcare i migranti, si inseriva in una procedura prevista anche nel contratto di governo e dal Consiglio del 18 giugno 2018. Una procedura che prevede un tempo di due settimane, ben più lungo dunque di quello utilizzato da Salvini”.