A Milano diecimila case vuote. Ma i dirigenti dell’Aler fanno il pieno di premi

A Milano sono 25mila le famiglie in attesa di una casa dall'Aler. Gli alloggi sfitti sono diecimila e serve un miliardo per le manutenzioni.

A Milano diecimila case vuote. Ma i dirigenti dell’Aler fanno il pieno di premi

La gestione delle case Aler Milano è la migliore in assoluto. E i suoi “capi” sono bravissimi, tanto da meritarsi tutti un premio! A dirlo, la stessa Aler Milano, che ha conferito ai suoi dirigenti i premi di produzione per i risultati ottenuti nel 2021. A a cinque figure apicali sono infatti arrivati 106.000 euro complessivi. Data la disastrosa situazione delle case popolari milanesi, però, da più parti si sono chieste spiegazioni circa i criteri seguiti per assegnare il cosiddetto “obiettivo di risultato”. Spiegazioni che Aler si è rifiuta di fornire…

A Milano sono 25mila le famiglie in attesa di una casa dall’Aler. Gli alloggi sfitti sono diecimila e serve un miliardo per le manutenzioni

A chiedere lumi era stato, per esempio, il capogruppo M5s in Regione Lombardia, Nicola Di Marco, che si è visto rispondere del direttore generale Domenico Ippolito, che “la richiesta appare generica”, “non essendo riferita a un oggetto determinato”. Proprio a Ippolito sono stati riconosciuti 36mila euro di premio, mentre al direttore tecnico-sociale Maria Cristina Coccolo ne sono andati 20mila. Idem al direttore dell’unità operativa di Rozzano, Stefano Gianuzzi, e, infine, 15mila euro a testa al direttore amministrativo Manuela Parisi e al direttore dell’unità operativa di Sesto San Giovanni, Lides Canaia. Colpisce però che proprio Ippolito, nell’ultimo giro di nomine, è stato silurato e la poltrona di Dg Aler Milano è andata a Matteo Papagni.

Ippolito, nominato da Fontana nel 2019, aveva già ricoperto il ruolo di Dg dal 1993 al 2013, anno in cui secondo una diligence della società BDO, Aler non poteva più chiedere prestiti alle banche. Il motivo? Ne aveva già chiesti troppi ed era indebitata fino al collo. Al 30 giugno 2013 Aler, infatti, aveva in essere ben 48 contratti di mutuo, per un totale di 255 milioni di euro. Alcuni finanziamenti erano stati collegati a tre prodotti derivati che al 30 giugno di quell’anno avevano provocato una perdita di quasi sei milioni di euro.

A a cinque figure apicali dell’azienda pubblica lombarda sono arrivati 106.000 euro di premi di produzione per i risultati ottenuti nel 2021

Nella risposta fornita da Aler Milano a Di Marco si legge anche che la stessa azienda “ha ottenuto risultati più che soddisfacenti dalle azioni poste in atto dalle strutture in relazione agli obiettivi del 2021”. Una risposta che indigna il consigliere: “I dirigenti di Aler Milano si sono visti riconoscere premi da decine di migliaia di euro, per i risultati raggiunti nel 2021, eppure l’azienda non può certo vantare risultati invidiabili: sono oltre 10.000 gli alloggi vuoti, ammonta a circa un miliardo di euro il fabbisogno manutentivo e oltre 25.000 nuclei familiari sono in attesa di un alloggio. Senza contare l’incapacità dimostrata nel non saper sfruttare le opportunità di manutenzione, ristrutturazione e riqualificazione energetica offerte dal Superbonus 110%, che ora il centrodestra vuole cancellare”.

“Secondo l’azienda”, continua Di Marco, “gli obiettivi elencati all’interno delle direttive regionali per il 2021 sarebbero stati raggiunti. A questo punto viene il dubbio che ad essere mal posti fossero proprio quegli stessi obiettivi, ipotesi che confermerebbe, ancora una volta, tutta l’inadeguatezza e l’incapacità fin qui dimostrata dalla Giunta Fontana nell’ambito della gestione dell’edilizia pubblica”.

Sempre a proposito di Aler Milano, c’è un altro fronte sul quale i 5 Stelle intendono dare battaglia. È quello dei centri C.A.S.A. (Centri Aler per i Servizi Abitativi) cinque ambulatori istituiti in partenariato con l’ASST Fatebenefratelli e le associazioni del terzo settore. Il M5s ha chiesto i numeri relativi ad accessi e prestazioni per scoprire, dice Di Marco, “che non sono sufficienti, in termini di prestazioni erogate, a soddisfare il grande bisogno di questi quartieri. La tendenza in alcuni punti è addirittura in flessione, in altri vediamo registrata una media di due prestazioni infermieristiche al giorno. I casi sono due. O il servizio non è conosciuto, oppure dopo il primo accesso i cittadini non tornano. Probabilmente tenere aperte le strutture due ore al giorno non basta”.

Gli alloggi Aler saranno assegnati a canone agevolato al personale dell’amministrazione giudiziaria

Intanto venerdì scorso è stato siglato un protocollo d’intesa tra Regione e ministero della Giustizia per assegnare alloggi Aler a canone agevolato al personale dell’amministrazione giudiziaria. Presenti il Guardasigilli Carlo Nordio, il presidente Fontana e l’assessore regionale alla Casa, Franco.