A proposito del caos che regna in Puglia forse vale la pena ripercorrere le fasi politiche e i relativi trasformismi dei politici coinvolti, almeno per evitare tiro al piccione superficiale.
La politica coinvolta nelle indagini che hanno determinato l’ispezione per valutare l’eventuale scioglimento del comune di Bari è Maria Carmen Lorusso, passata da poco al Partito democratico in sostegno al sindaco Antonio Denaro dopo essere stata eletta nella lista che sosteneva il candidato del centrodestra (più precisamente Forza Italia) Pasquale Di Rella. Lorusso è moglie di Giacomo Olivieri, accusato dalla direzione antimafia di avere pagato i clan mafiosi Parisi, Strisciuglio e Montani per eleggere la moglie. Olivieri ha cominciato a fare politica con il Partito popolare italiano, poi ha sostenuto l’attuale ministro Raffaele Fitto nella corsa alle regionali per poi tornare nel centrosinistra da consigliere regionale con la Margherita confluita poi nel Partito democratico. Poi è passato per breve tempo alla corte di Di Pietro in Italia dei valori per infilarsi quindi in un movimento vicino al Centro democratico di Bruno Tabacci. è stato nominato dall’allora sindaco di Bari, Michele Emiliano, nella società municipalizzata Multiservizi per poi non essere riconfermato da Decaro e quindi appoggiare il suo avversario Di Rella, a sua volta passato dal Pd a Forza Italia.
L’altra politica coinvolta in questi giorni, l’assessora regionale – che ora si è dimessa – Anita Mauridinoia, ha iniziato nel centrodestra per poi passare alla corte di Emiliano, sempre molto generoso nell’accogliere transfughi ex avversari che poi diventano fedelissimi. Non male, eh?