A Roma i calci finiscono in Procura

E’  indagato per lesioni l’agente di polizia che lo scorso 12 aprile, durante la manifestazione a Roma, calpestò un manifestante che si trovava già a terra. “Camminavo guardando in alto, controllavo se arrivassero verso di noi bombe carta. Non mi sono accorto di nulla, credevo di aver calpestato uno zaino”, ha tentato di difendersi così l’artificiere.

 

Il reato è contestato dal pm Eugenio Albamonte. Al momento all’attenzione del magistrato non è arrivata alcuna denuncia da parte della giovane manifestante. Il reato di lesioni è perseguibile d’ufficio solo in caso di ferite giudicate guaribili in oltre venti giorni ma non è escluso che chi indaga possa verificare la documentazione medica per risalire all’entità del danno procurato da quello che il capo della polizia, Pansa, ieri ha definito come “un cretino”.

 

Nella relazione inviata dalla Digos a piazzale Clodio è stata allegata anche la ricostruzione dei fatti fornita dall’agente dopo che spontaneamente si è presentato ieri negli uffici della Questura.

Ad inchiodare l’agente alle sue responsabilità, che molto probabilmente saranno anche di natura disciplinare, però ci sono alcuni filmati e fotografie.