A Roma locali pubblici dismessi a chi apre un’attività e assume. Così la Raggi rilancia le periferie. Obiettivo: sottrarre manovalanza nelle borgate ai clan

A Roma locali pubblici dismessi a chi apre un’attività e assume. Così la Raggi rilancia le periferie. Obiettivo: sottrarre manovalanza nelle borgate ai clan

Reinventare le periferie per strapparle dalle mani della criminalità. Quando la sindaca Virginia Raggi ha annunciato questo proposito, in molti hanno pensato che si trattasse di una mera mossa elettorale e non di un progetto concreto. Peccato che per le opposizioni a parlare sono i fatti e, l’annuncio di ieri, mostra che la prima cittadina di Roma ha le idee chiare tanto da aver lanciato l’iniziativa “il lavoro nobilita il quartiere” con cui saranno messi a disposizione numerosi immobili comunali non utilizzati per concederli in uso, per 24 mesi, ad attività imprenditoriali capaci di inserire nel mercato del lavoro i residenti delle periferie, con il chiaro intento di sottrarli a possibili attività illegali.

Un progetto sociale all’avanguardia portato avanti dalla delegata alle Periferie del Campidoglio Federica Angeli, ultima arrivata nella squadra della Raggi, che mira a togliere terreno alla criminalità organizzata, per giunta facendo rivivere spazi altrimenti inutilizzati, creando lavoro con cui ridare speranza ai residenti. “Nelle periferie di Roma dobbiamo strappare i giovani alla criminalità. Quando i ragazzi credono di non avere opportunità, arrivano delinquenza e mafia, attirandoli nella loro rete. Non possiamo e non dobbiamo permetterlo: dobbiamo far vedere loro che esistono alternative” ha spiegato la sindaca pentastellata presentando l’iniziativa che ieri è comparsa nella memoria di giunta firmata – e votata – dagli assessori, Valentina Vivarelli, al Patrimonio e Politiche abitative, e Andrea Coia, recentemente nominato al Commercio al posto dell’uscente Carlo Cafarotti.

PIANO AMBIZIOSO. Proprio dal testo licenziato in giunta si scopre nel dettaglio il progetto della giunta grillina. L’obiettivo è quello di “concedere/assegnare nelle modalità previste per legge, a soggetti privati e imprenditori unità immobiliari del patrimonio capitolino e, nello specifico, locali commerciali situati nelle periferie romane, in contesti marginali e problematici”. Gli assegnatari che verranno individuati, potranno usufruire di un periodo di canone agevolato con esenzione iniziale ipotizzabile di durata pari a 24 mesi e saranno vincolati a destinare le strutture alla creazione di “nuove attività commerciali a servizio del quartiere o a nuove attività ludiche/ricreative o a nuovi servizi” di pubblica utilità.

Proprio per riqualificare le singole zone interessate dall’iniziativa e per dare speranza ai residenti delle aree più disagiate della Capitale, chi avrà in dote i locali del comune dovrà scegliere i propri impiegati “tra i residenti del quartiere ove è allocata la nuova attività”. Una ricerca di dipendenti a cui collaborerà la Rete dei Centri di Orientamento al Lavoro di Roma, i Centri di Formazione Professionale capitolini e le associazioni di quartiere. Si tratta di un piano davvero ambizioso, nonché una novità assoluta per la città eterna, che secondo la sindaca Raggi è necessario perché “la rinascita e il rilancio dell’economia passano per le periferie” ancor più perché “ci troviamo in un momento delicato in cui le attività sono in ginocchio a causa dell’emergenza” e per questo intendiamo dare una mano a “creare lavoro dando a privati e imprenditori il supporto necessario per ripartire”.

Chirurgicamente, conclude la prima cittadina, agiremo “in quelle zone dove è più alto il rischio di disagio economico e sociale, offrendo quindi una vera alternativa, soprattutto per i più giovani, anche per evitare che vengano attirati da gruppi criminali che, come sappiamo, operano in alcuni quartieri”.