A volte ritornano: incentivi auto dal 6 maggio

di Vincenzo Borgomeo per La Repubblica

Colpo di scena: si rimette in moto la macchina dei contributi ecologici. Il Ministro dello Sviluppo Economico ha, infatti, firmato il decreto sulle risorse relative al 2014 e destinate a finanziare i contributi per i veicoli a basse emissioni “complessive” (DL 83/2012 convertito con modificazioni dalla Legge 134/2012). Ossia tutte le auto ad alimentazione alternativa (elettrici, ibridi, a metano, biometano, GPL, biocombustibili, idrogeno) con emissioni di anidride carbonica (CO2), allo scarico, non superiori, rispettivamente a 120, 95 e 50 g/km.

L’idea è quella di non privilegiare particolari tecnologie “verdi” (una diesel normale o una benzina normale è sempre esclusa), ma di considerare solo gli effettivi limiti di emissione (nel rispetto delle raccomandazioni sulla “neutralità tecnologica” espresse dalla Commissione Europea – CARS 21 – e dall’Ocse). Anche se è ovvio che con limiti così stretti solo le ibride e le elettriche possono fare la parte del leone…

Gli incentivi però non riguardano le biciclette a pedalata assistita perché non rientrano in nessuna delle categorie di veicoli agevolabili. Qui la legge è precisa: i maxi sconti riguarderanno ciclomotori e motocicli a due o tre ruote, quadricicli, auto e veicoli commerciali leggeri.

La procedura è questa: dal 6 maggio, i venditori registrati e quelli che si registreranno nell’area dedicata del ministero, potranno prenotare i contributi per avere i maxi sconti da rigirare poi ai clienti.

Ma dalla manovra sono escluse le famose “km 0” perché essendo auto già immatricolate al momento dell’acquisto, non possono godere dell’incentivo. La norma stabilisce, infatti, che il veicolo acquistato non deve essere stato già immatricolato in precedenza.

L’incentivo è fatto da due parti uguali: contributo statale e sconto del venditore che viene proposto compensazione con il prezzo di acquisto, come risultante dall’atto d’acquisto, compresi eventuali altri sconti e prima dell’applicazione delle imposte.
Per esempio, un veicolo, con emissioni inferiori a 50 g/km che, con tutti gli optional inseriti nel contratto di vendita, e a valle di ogni eventuale ulteriore sconto praticato autonomamente dal venditore comporti un prezzo per l’acquirente pari a 25.000€ godrà di un contributo pari a 5.000€ corrispondente ad uno sconto del venditore di 2.500€ e un contributo statale di 2.500€. Il prezzo finale per l’acquirente sarà dunque di 20.000€ più IVA e altre eventuali imposte.

Ovviamente qui non c’è nulla di obbligatorio per i venditori e per le case automobilistiche: è possibile infatti che qualche costruttore – forte di un modello di grande successo -rifiuti di applicare gli incentivi. La legge lo consente, anche se di questi tempi, si accettano scommesse, non ci saranno defezioni…

Ok, ma quanti soldi sono sul tavolo (quando finiscono i contributi – si sa – finiscono gli incentivi)? Quest’anno ci sono 31,3 milioni di euro, a cui si aggiungono le risorse non utilizzate nel 2013, per un totale di 63,4 milioni di euro.

Ecco come sono ripartiti i fondi:
– 15% per l’acquisto, da parte di tutte le categorie di acquirenti (e senza necessità di rottamazione), di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km
– 35% per l’acquisto, da parte di tutte le categorie di acquirenti (e senza necessità di rottamazione), di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km.
– 50% per l’acquisto di veicoli destinati all’uso di terzi o utilizzati nell’esercizio di imprese, arti e professioni, e destinati ad essere utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa, (dietro obbligatoria rottamazione di un corrispondente veicolo obsoleto), con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km.

E’ chiaro quindi che c’è anche un incentivo concesso senza rottamazione, ma solo nel caso di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km e nei limiti delle risorse disponibili per questo particolare caso, come abbiamo appena visto. E per le auto invece da rottamare, ci sono queste condizioni obbligatorie:

il veicolo da rottamare deve:
•essere immatricolato almeno dieci anni prima della data di immatricolazione del veicolo nuovo
•essere intestato da almeno dodici mesi dalla data di immatricolazione del veicolo nuovo, allo stesso soggetto intestatario di quest’ultimo o ad uno dei familiari conviventi alla stessa data, ovvero, in caso di locazione finanziaria del veicolo nuovo, che sia intestato, da almeno dodici mesi, al soggetto utilizzatore del suddetto veicolo o a uno dei predetti familiari
•appartenere alla stessa categoria del veicolo acquistato, secondo le categorie definite nell’allegato 1 al Decreto Ministeriale 11 gennaio 2013. Ad esempio se si vuole comprare un veicolo commerciale leggero, si deve consegnare al venditore un analogo veicolo commerciale leggero usato. Quindi la categoria del veicolo nuovo e di quello rottamato risultante dai libretti di circolazione dei due veicoli deve coincidere
•essere obbligatoriamente avviato a rottamazione.

In ogni caso è già partita la sfida fra le case automobilistiche: chi riuscirà a sfruttare meglio degli altri si porterà a casa un piccolo tesoretto. E la prima ad arrivare è stata non a caso la Toyota-Lexus: “Abbiamo la gamma più ampia di veicoli incentivata dal Decreto – spiegano alla filiale italiana del colosso giapponese – ben 9 modelli, a partire da 14.950 euro per la Yaris Hybrid”. La lotta è iniziata.