Acquisti online: dal 2015, pagabili anche col Bancomat. Si apre un’altra frontiera tra opportunità, innovazione e dubbi sulla sicurezza

Gli acquisti online decollano in tutto il mondo, e l’Italia non è da meno: +17% nelle vendite per le piattaforme italiane – in Italia e all’estero – e più 16% di acquisti in rete da parte degli utenti di casa nostra. E cresce, parallelamente e in modo strettamente correlato, il mercato delle carte per il pagamento virtuale; i consumatori, sempre più spesso, pongono le carte di credito migliori a confronto, individuano strumenti adatti alle proprie abituini di spesa, setacciano il settore alla ricerca di carte e prepagate adatte ai propri acquiti su internet.

Natale darà ulteriore impulso agli acquisti online: secondo uno studio realizzato da Confesercenti, infatti, saranno circa 10 milioni gli italiani che utilizzeranno piattaforme e-commerce per l’acquisto di doni a partner, amici e parenti.

E dal 2015 arriverà una nuova svolta orientata a facilitare i cittadini nell’acquisto di beni e servizi attraverso la rete; entro il primo trimestre dell’anno si potrà pagare attraverso il proprio Bancomat – e quindi attingendo direttamente al proprio conto corrente. Un’innovazione, uno strumento che semplifica le cose, un rischio.

Il Consorzio Bancomat, per bocca del Direttore Sergio Moggia, ha già anticipato che le operazioni saranno semplici e sicure. Ma, d’altronde, ne abbiamo viste talmente tante che ci vorranno scusare se palesiamo un certo scetticismo.

Attivare il servizio sarà semplice (quando si tratta di incentivare a tirar fuori i soldi diventa sempre tutto semplice), sarà sufficiente accedere all’interno dell’account virtuale della propria banca e seguire le indicazioni per la convalida del servizio. Successivamente, si potrà completare le poprie tranazioni inserendo i dati bancari del conto corrente, per poi essere nuovamente indirizzati all’interno della propria area informatica del sito della banca, il tutto per garantire maggior sicurezza alle operazioni.

La soluzione sembra efficace, in teoria. E sparare a zero su un servizio che ancora non esiste neppure sarebbe ingeneroso. Bisogna apprezzare la portata innovativa della soluzione proposta e sperare che la riprova dei fatti sia positiva. Un eventuale attacco di pirateria informatica a un conto corrente, però, implicherebbe, per il malcapitato, il rischio di perdere tutto ciò che si possiede, e non ‘solo’ qualche centinaio di euro, come avviene per le carte di credito. Chi non se la sentisse di testare in prima persona l’efficienza del servizio, però, può sempre continuare a utilizzare la carta di credito, hai visto mai.