Ci lascia Giovanni Sartori, uno dei padri della scienza politica italiana, oltreché sociologo. Sartori avrebbe compiuto 93 anni il 13 maggio, essendo nato a Firenze nel 1924. Autore di innumerevoli libri e saggi tradotti in tutto il mondo e studiati da generazioni di studenti, è stato uno dei grandi protagonisti della vita accademica italiana. Sartori era celebre per riuscire a coniugare scienza politica e efficacia divulgativa. A lui si devono tra l’altro i termini Mattarellum e Porcellum.
A lungo editorialista del Corriere della Sera e tra gli anni Novanta e gli anni Duemila era diventato un personaggio conosciuto in tv (anche grazie al sarcasmo toscano), in particolare a Ballarò e in particolare contro le riforme costituzionali dei governi Berlusconi, Sartori rimarrà imperituro per i suoi contributi al dibattito politico e democratico, a cominciare da Democrazia. Cosa è, opera essenziale per comprendere e capire le dinamiche democratiche, i limiti e i pregi nel raffronto con le altre forme di governo.
Il suo ultimo libro, La corsa verso il nulla. Dieci lezioni sulla nostra società in pericolo, pubblicato da Mondadori, è un’opera illuminante da un punto di vista sociologico, uno sguardo lucido su ciò che siamo e ciò che dovremmo essere. E soprattutto su ciò verso cui andiamo incontro.