di Fabrizio Gentile
Per evitare il rischio di un lento logoramento Letta annuncia di voler incontrare “tutti i rappresentanti delle forze politiche per stabilire insieme il percorso per
mettere a punto questa maggiore coesione e collegialita’”. Un “giro di consultazioni”, precisa, che partira’ dopo aver portato a casa i provvedimenti attualmente all’esame del Parlamento, a cominciare dalla legge di stabilita’, e soprattutto – precisa ancora pensando proprio a Renzi – al termine delle primarie del Pd. Sa bene che gran parte della trattativa sara’ con Renzi. E sarà il negoziato più complicato. Ma Letta è al contempo sicuro che il sindaco non possa dire di no a proposte che, in buona misura, ricalcano proprio le istanze del sindaco: dalle riforme istituzionali, ad una nuova legge elettorale; dalla spending review, all’abbattimento delle tasse sul lavoro. Quanto al governo, il presidente del Consiglio ci tiene a sottolineare che la natura delle larghe intese, nonostante i numeri si siano decisamente ridotti, non cambia: “E’ sempre una alleanza fra partiti diversi, dovuta al risultato delle passate elezioni”. Rimarca che solo Berlusconi, nel lontano ‘94, ebbe una maggioranza al Senato così ampia. E dunque i media e i forzisti non possono piu’ parlare di “maggioranza risicata” perché così non è. E questo, sottolinea, “da’ forza, coesione e una prospettiva per tutto il 2014”. Permettendo di “accelerare” il percorso di riforme indispensabili al Paese. Nessun “imbarazzo”, precisa dunque, nei confronti di chi critica le larghe intese sostenendo che non abbiamo il sostegno del Paese. Nega di essere stato preavvertito da Berlusconi sull’imminente passaggio di Fora Italia all’opposizione. Ma cio’ non impedira’ di collaborare anche con lui per varare le riforme istituzionali: “Ho sempre detto che devono essere fatte cercando il consenso di tutto il Parlamento”, Fi e M5S compresi. Letta riprende in sostanza l’idea lanciata da Angelino Alfano di un “patto” per le riforme da fare nel 2014. Proposta che ha come principale destinatario Matteo Renzi e che e’ tesa a ‘blindare’ l’Esecutivo, visto che il sindaco di Firenze non ha nascosto di volere un cambio di passo.