Affari opachi all’ombra del renzismo. Per Italia la cassa è Viva. Mezzo milione in due mesi al partito dell’ex premier

A settembre 170.163 euro; a ottobre 328.618. Per un totale, in due mesi, di 498.781 euro. Tanto ha raccolto prima il Comitato “Ritorno al Futuro” e poi la sua diretta emanazione: Italia Viva, il partito-creatura di Matteo Renzi. Una cifra imparagonabile rispetto alle “briciole” raccolte nello stesso periodo dalle altre forze politiche. Segno, evidentemente, che in determinati ambienti il progetto renziano piace e non poco. E non solo: a partire dal giorno di nascita ufficiale di Italia Viva, il 21 settembre, il partito ha raccolto anche una marea di donazioni inferiori ai 500 euro, donazioni queste che per legge possono restare anonime rispetto a quelle superiori a questa cifra per le quali, invece, grazie alla legge “Spazzacorrotti” è obbligatorio specificare non solo l’entità dell’importo ma anche il nominativo del “benefattore”.

L’ELENCO DEI BENEFATTORI. Ma a questo punto entriamo nello specifico dei numeri. Le donazioni inferiori ai 500 euro a settembre sono state pari a 103.663 euro. A queste si aggiungono altri 66mila euro di elargizioni per le quali, invece, conosciamo nomi e cognomi. A ottobre, invece, le prime sono state pari a 265.118 euro, le seconde a 63.500. Somme ragguardevoli, dunque, verosimilmente sulla scia della nascita della nuova forza politica. Tra i tanti donatori spicca senz’altro Lupo Rattazzi, imprenditore e nipote dell’avvocato Agnelli, che non ha mai fatto mistero di stimare l’ex presidente del Consiglio. Ebbene, Rattazzi il 3 ottobre ha fatto un versamento di 30mila euro alle casse del partito. Ma non c’è da stupirsi: a settembre aveva versato altri 10mila euro e ad agosto altri 10mila.

Non è, tuttavia, l’unico imprenditore che negli ultimi mesi, tra Italia Viva e Comitato Ritorno al Futuro, ha elargito somme ragguardevoli per i progetti renziani. Sempre a ottobre, ancora, 5mila euro sono arrivati dalla “Gusto Italiana Distribuzione”, azienda impegnata nella vendita di alcolici e distillati. Interessanti anche i 2.500 euro che arrivano da Mario Rocco Carlomagno, amministratore unico della Saj, “punto di riferimento nei trasporti di linea e nel noleggio di autobus gran Turismo dell’intera Calabria”, come recita il sito. E a settembre? Stesso discorso. A quota 10mila euro troiamo il principe dei tributaristi italiani, Tommaso Di Tanno – professore alla Bocconi e già presidente dei sindaci al Monte dei Paschi – nonché la Walter Tosto spa, fornitore di attrezzature per prodotti petroliferi. Ma non finisce qui. Dal petrolio si arriva anche ad aziende green come la Eco Iniziative srl (2mila euro) e la Acqua Sole (3mila), senza dimenticare la Quintessential Concierge srl (servizi extralusso) che ne ha messi 10mila, mentre la Ciemme Hospital si è fermata a 4mila.

Ma le curiosità non finiscono qui. Andando a scorrere tutti i nomi, spicca anche Andrée Ruth Shammah, figura di spicco dell’intellighenzia milanese: la regista, storica direttrice e anima del teatro Franco Parenti, ha versato al comitato renziano 10mila euro. Restando in ambito artistico e andando a ritroso ad agosto, invece, troviamo i 20mila euro versati dallo stilista Bruno Tommassini, e i 12.500 di Nicoletta Ligabue, direttore artistico di Grandi Viaggi. “Solo” 2mila euro, invece, sono stati elargiti a ottobre da Rocco Mammoliti, manager esperto in cybersecurity.

TUTTI GLI ALTRI. A quota 500 euro, invece, troviamo i tanti parlamentari che hanno aderito a Italia Viva, da Vito De Filippo a Luciano Nobili. Ci sono, ovviamente, anche deputati che hanno investito sul Comitato renziano salvo poi restare nel Pd, come nel caso di Alan Ferrari che a inizio settembre versa mille euro ma, almeno per ora, ha deciso di restare tra i dem. Curioso, infine, il caso dell’ex forzista Donatella Conzatti, che a ottobre ha versato al suo nuovo partito 500 euro. Ma c’è un piccolo giallo: la Conzatti aderisce immediatamente a Italia Viva, ma dalla documentazione di Forza Italia risulta che in quegli stessi giorni ha fatto ben tre versamenti al partito di Berluscniu (il 18 e due il 24 settembre, quando già aveva lasciato FI) per un totale di 10mila euro.

Riceviamo e pubblichiamo.
“I Grandi Viaggi” ha fatto sapere a La Notizia che Nicoletta Ligabue non ha più rapporti con la stessa società da un decennio.