Afghanistan, Borrell: “È una catastrofe. Dov’era la nostra intelligence? Bisogna parlare con i talebani, ma non vuol dire riconoscerli”

Per l'alto rappresentante dalla politica estera Ue, Josep Borrell, quello che è accaduto in Afghanistan è una catastrofe per gli afgani e per la credibilità occidentale.

Afghanistan, Borrell: “È una catastrofe. Dov’era la nostra intelligence? Bisogna parlare con i talebani, ma non vuol dire riconoscerli”

“Quello che è accaduto in Afghanistan è una catastrofe, lo è per gli afgani, lo è per la credibilità occidentale, lo è per le relazioni internazionali. E’ un incubo. Non possiamo portare via tutti gli afgani fuori dal Paese”. E’ quanto ha detto l’alto rappresentante dalla politica estera Ue, Josep Borrell, intervenendo oggi di fronte alle commissioni Esteri e Sviluppo del Parlamento Europea riunite in sessione straordinaria per la crisi in Afghanistan.

In Afghanistan la situazione è peggiorata “troppo velocemente, dov’era la nostra intelligence? Nemmeno i talebani si aspettavano una conquista così rapida”. “Dobbiamo farci alcune domande difficili – ha aggiunto – e chiederci come e quanto accaduto in Afghanistan sia stato possibile. Alcune settimane fa ero col presidente afgano ed era stato molto amaro sulla possibilità di tenuta del Paese di fronte all’offensiva dei talebani. Ma sicuramente nessuno si aspettava quello che e’ successo. Credo neppure i talebani”.

“Non possiamo lasciare che cinesi e russi prendano il controllo della situazione e siano gli sponsor di Kabul”. Borrell ha spiegato di aver convocato martedì una riunione urgente dei ministri degli Esteri Ue per “un primo scambio di opinioni” e per discutere il ruolo che la Ue deve assumere “di fronte alla nuova realtà politica”. L’alto rappresentante ha affermato di credere che l’Unione debba stabilire “canali di comunicazione” con i Talebani per esempio per poter far passare gli aiuti umanitari per la popolazione.

Questo, ha precisato Borrell, non significa però, un riconoscimento del governo che istituiranno. La Ue dovrà quindi “dispiegare le proprie capacità diplomatiche”, insieme agli alleati americani e britannici, per gestire “le conseguenze politiche” della salita al potere dei Talebani. “Per ora stanno mostrando un volto affabile, però francamente dobbiamo essere prudenti perché il nostro primo obiettivo è far uscire le persone dal Paese”, ha aggiunto riferendosi alle operazioni di evacuazione del persone delle ambasciate europee e delle istituzioni europee, dei loro collaboratori afghani e dei civili afghani vulnerabili.

“Hanno lavorato per promuovere i valori europei per molti anni, dobbiamo proteggerli per salvare la vita di tante persone” ha detto ancora Borrell sottolineando che quello che sta succedendo in Afghanistan è un “incubo” ed una “catastrofe”. “Dobbiamo fare una distinzione tra aiuti umanitari e l’aiuto allo sviluppo. L’aiuto umanitario – ha detto ancora l’alto rappresentante dalla politica estera Ue – dovrà essere incrementato, mentre l’aiuto allo sviluppo deve essere interrotto fino a quando non avremo capito quale sia il comportamento di chi guida il Paese, perché ci sono delle condizioni”.

La Russia, riferisce Interfax, ritiene “sorprendente” quando affermato da Borrell. “Questa – ha detto il vice ministro degli esteri russo, Alexander Grushko – è l’ennesima dimostrazione di ‘realismo’ nella valutazione degli eventi in corso”. Commentando l’osservazione di Borrell, riferita al fatto che l’Ue non dovrebbe permettere a Russia e Cina di influenzare l’Afghanistan, Grushko ha detto: “Che cerchino di ostacolarlo”.

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