Agli Esteri il prof di musica. Tajani assume nello staff il maestro caro al Cavaliere

Ad Antonio Corsi una consulenza ad hoc al ministro degli Esteri. Scrisse l'inno di Forza Italia per bande.

Agli Esteri il prof di musica. Tajani assume nello staff il maestro caro al Cavaliere

Periodo complicato, questo, per la Farnesina. La guerra in Ucraina, i rapporti tesi tra le richieste di Kiev e le minacce di Mosca, le tante grane in Ue specie ora che c’è da approvare la Manovra, il rapporto con gli alleati della Nato, i nuovi mercati in espansione del Medio-Oriente.

Ad Antonio Corsi una consulenza ad hoc al ministro degli Esteri. Scrisse l’inno di Forza Italia per bande

E non a caso Antonio Tajani ha l’agenda fitta di impegni e un ampio staff che lo guida e lo supporta tra le varie questioni da affrontare. Sorge però un dubbio scorrendo la lista dei consulenti e collaboratori del ministro degli Esteri: tra le tante problematiche che toccano gli Affari esteri, alcune delle quali come detto anche particolarmente delicate, era proprio così urgente dotarsi di un collaboratore ad hoc per badare alle “tradizioni culturali e musicali”? A quanto pare sì, considerando che il ministro Tajani ha assunto da aprile un consigliere “per le attività di promozione delle tradizioni culturali e musicali delle comunità italiane all’estero”.

L’ambìto incarico è andato ad Antonio Corsi che riceverà per la consulenza 15mila euro annui. Che Corsi sia l’uomo più che giusto per questo incarico è testimoniato dal ricco curriculum. È infatti insegnante di musica. Certo, non a un conservatorio ma alla scuola media. Non solo: è anche sindaco di Sgurgola, comune di 2mila anime in provincia di Frosinone. Scorrendo il cv, però, le esperienze musicali sono varie e tante, ci mancherebbe. Corsi ha addirittura inciso, tra le altre cose, otto marce militari e due marce sinfoniche, ed è stato, prima di Tajani, collaboratore di Sandro Bondi quando era titolare al ministero della Cultura.

Ma è continuando a leggere il curriculum che scopriamo come nasce questo forte legame tra Corsi e il mondo di Forza Italia. In grassetto, proprio a quanto pare per dare maggiore risalto rispetto al resto del cv, Corsi inserisce anche gli “incarichi politici” e, tra questi, scrive: “Dal 1998 al 2011 è stato nominato dal Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi a Coordinatore Nazionale di Musica Azzurra, organizzando tutti gli eventi nazionali alla presenza del Presidente e in modo particolare La Nave Azzurra, La Nave della Libertà, trascrivendo l’inno di Forza Italia per le bande musicali”.

Addirittura. Quando si parla di incarichi politici di tutto riguardo. Incarichi a cui Corsi è particolarmente affezionato (vista la scelta del grassetto) e che gli sono valsi una consulenza ad hoc. Una consulenza ritenuta da Tajani – parrebbe – fondamentale, prioritaria, urgente.

Come vicepremier il segretario Forza Italia ha assunto numerosi ex onorevoli e candidati non eletti

C’è da dire, però, che il ministro degli Esteri – che, ricordiamo, si destreggia tra la Farnesina e Palazzo Chigi essendo anche vicepremier – si è circondato (com’è giusto che sia) di persone di fiducia. E gran parte li ha rintracciati proprio all’interno del partito di cui oggi è leader. Qualche esempio? Nello staff di Palazzo Chigi troviamo Sestino Giacomoni, deputato Fi fino alla scorsa legislatura, esattamente come Maria Spena: anche lei ex parlamentare dal 2018 al 2022.

Giacomoni è oggi “consigliere per la politica economica e imprenditoriale” del vicepremier (stipendio da 50mila euro lordi annui); la Spena è invece “consigliere per le tematiche afferenti alle filiere produttive, alle politiche della formazione e sociali” (40mila euro). Ma non è finita qui. Che Tajani si fidi soltanto di forzisti è testimoniato anche da altre collaborazioni, come quella con Emily Rini, coordinatrice del partito in Val d’Aosta e candidata (non eletta) alle ultime politiche, assunta in qualità di “esperta”.

C’è spazio anche per Carmine De Angelis, sindaco di Chiusano San Domenico (Avellino) e pure lui candidato e non eletto alle ultime politiche. A quanto pare – è il caso di dirlo – tra Farnesina e Palazzo Chigi la musica è sempre la stessa.