Ai partiti la bozza definitiva del Recovery plan. Le risorse previste salgono a 222 miliardi. Dopo il via libera di Palazzo Chigi il Piano andrà in Parlamento

Ai partiti la bozza definitiva del Recovery plan. Le risorse previste salgono a 222 miliardi. Dopo il via libera di Palazzo Chigi il Piano andrà in Parlamento

Salgono a 222 miliardi le risorse previste Recovery plan. Il documento finale sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “costituisce una sintesi delle attività di rielaborazione della bozza ed è il risultato del lavoro svolto dal Governo nel confronto con le forze politiche di maggioranza, intensificato nelle ultime settimane”, con l’obiettivo di “favorire il raggiungimento dell’accordo politico”.

“Lo sforzo compiuto – si legge nel documento finale inviato dal Governo ai partiti – è di rendere più chiara la visione d’insieme della strategia di investimenti e riforme. La bozza sarà poi analizzata nel prossimo Consiglio dei Ministri e costituirà la base di discussione per il confronto con Parlamento, Istituzioni regionali e locali, forze economiche e sociali, Terzo Settore e reti di cittadinanza, ai fini dell’adozione definitiva. La presentazione del Piano necessiterà di una più precisa definizione delle riforme e delle strategie di settore connesse e di ulteriori passaggi politico-amministrativi che consentano di finalizzare le progettualità e le tempistiche previste, attraverso l’individuazione dei soggetti responsabili, delle attività da compiere e delle modalità operative di lavoro e di coordinamento delle amministrazioni e degli attori istituzionali coinvolti”.

Scendono a 69 miliardi di euro i fondi del Next Generation EU destinati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, circa 5 miliardi in meno rispetto al precedente stanziamento di 74 miliardi di euro riservato alla missione green del Recovery plan. Quattro le componenti: “agricoltura sostenibile ed economia circolare” (5,5 miliardi), “energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile” (18,2 miliardi), “efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” (30,7 miliardi) e “tutela del territorio e della risorsa idrica” (14,5 miliardi).

Le risorse destinate alla sanità salgono a 19,6 miliardi. “Ai fini della realizzazione delle priorità e delle missioni del Pnrr – si legge nel documento – va considerato l’insieme delle risorse attivabili per interventi coerenti e complementari a quelli previsti dal Piano. Oltre ai 196 mld tra grants e loans previsti per l’Italia dal RRF, che il Governo ha deciso di utilizzare integralmente, un ulteriore apporto finanziario è fornito, sempre nell’ambito di Next Generation EU (NGEU), dai 13 mld di React-EU e dal 1,2 mld del Just Transition Fund”. L’integrazione nel piano “di parte dei fondi europei e nazionali della coesione, per i quali è in fase di predisposizione la relativa programmazione per il ciclo 2021-2027, mira a rafforzare ulteriormente il perseguimento degli obiettivi di crescita inclusiva e di coesione sociale territoriale”.

Più che raddoppiati i fondi destinati al turismo. Nel Piano viene indicato uno stanziamento totale per la componente Turismo e cultura di 8 miliardi, più del doppio rispetto ai 3,5 miliardi della precedente bozza. Salgono a 32 miliardi le risorse stanziate per Infrastrutture e mobilità sostenibile. Nello specifico, si tratta di 28,3 miliardi per la prima componente, Alta velocità di rete e manutenzione stradale 4.0, e 3,7 miliardi per la seconda componente, Intermodalità e logistica integrata. Si tratta di una mole di risorse superiore rispetto ai 27,7 miliardi della bozza del piano di dicembre.