“Al vertice Nato una figuraccia, ma per l’Italia”

Per il senatore Vincenzo Presutto, il comportamento di Giuseppe Conte "sta creando disagi e imbarazzo al Governo e all’Italia".

Mercoledì Draghi è stato costretto a lasciare il vertice Nato di fretta e furia, lasciando Guerini a rappresentare l’Italia, per via delle tensioni che agitano l’esecutivo. Senatore Vincenzo Presutto, a suo parere in che stato è la maggioranza che il vostro gruppo vorrebbe blindare?
“Al netto di queste fibrillazioni, secondo me del tutto inutili, lo stato della maggioranza è buono. Il nostro gruppo, tra le altre cose, con alto senso di responsabilità sta dando solidità al Governo e vedo che anche la maggior parte delle altre forze politiche, davanti a uno scenario davvero preoccupante, stanno facendo lo stesso. Dobbiamo capire che davanti a noi, lo dico da economista, ci aspettano tempi molto duri per via degli effetti della crisi geopolitica in atto che avrà effetti non indifferenti sull’Italia. Per questo è necessario avere un Governo forte e nel pieno delle proprie funzioni, tanto per questa fine legislatura che per quella che verrà”.

Non trova che questo rocambolesco ritorno in Italia del premier, il quale è stato costretto a lasciare il ministro Guerini a rappresentare l’Italia nel vertice Nato, possa aver incrinato la sua figura a livello internazionale?
“Guardi non ci vedo nulla di strano nel fatto che la rappresentanza sia stata delegata al ministro. Il problema, semmai, è che con quanto avvenuto ieri, con le frasi inopportune del sociologo De Masi, a fare una figuraccia è stata l’Italia davanti ai propri alleati. E sono sicuro che la posizione di Draghi, di cui non devo di certo essere io a tesserne le lodi, non ha subito nessun contraccolpo per quanto accaduto. Ripeto è patetica la situazione che si è venuta a creare e oggi sono davvero contento di fare parte di questa nuova formazione politica perché non devo più giustificare il comportamento di Giuseppe Conte che, francamente, ha stufato e sta creando disagi e imbarazzo al Governo e all’Italia. Un discorso del tutto analogo a quello che si può fare nei confronti di Matteo Salvini”.

Nelle ultime ore a fare rumore sono state le dichiarazioni del sociologo De Masi secondo cui Draghi avrebbe chiesto la testa di Conte. Parlando del caso in senso generale, le sembra normale che un premier tecnico arrivi a fare una simile richiesta?
“In primo luogo mi sembra che Draghi abbia smentito questa frase. In secondo luogo mi meraviglio di un professore di rinomata fama, nazionale e non solo, che durante un’intervista è andato a riferire eventuali dichiarazioni da parte di terzi. Lo trovo un comportamento inopportuno e davvero incommentabile”.

È vero che la smentita è arrivata ma soltanto dopo quasi dodici ore dalla notizia. Ma come mai, secondo lei, nessuno ha detto nulla?
“Ricordo che Draghi era impegnato. Si trovava fuori Italia e stava affrontando tematiche di politica internazionale, a partire dall’allargamento della Nato al confronto sempre più aspro tra Europa e Asia. Con tutto il rispetto per De Masi, Grillo e Conte, si trattava di questioni ben più importanti. Detto questo sottolineo che per fortuna nessuno ha parlato, commentando una telefonata riportata da terzi, perché solo Draghi e Grillo, in quanto i protagonisti della conversazione, erano titolati a parlarne”.

Dopo la scissione, quali sono i rapporti tra il vostro gruppo e il Movimento 5 Stelle? Crede che ci saranno altri cambi di casacca?
“Siamo ex colleghi e con molti di loro rimane un rapporto di amicizia. Mi creda ma a dispetto di quanto si creda, i rapporti sono buoni. Detto questo siamo un soggetto nuovo e sono sicuro che ci saranno ulteriori arrivi, sia al Senato che alla Camera, mentre non mi aspetto ripensamenti di qualcuno che vuole tornare indietro”.