Ci sarà dietro una strategia da parte dei servizi segreti italiani? Via a sapere. Il dato certo è che ieri il quotidiano il Tempo, citando un’audizione top secret al Copasir, ha anticipato un duro allarme da parte dei nostri 007. “Possibili attentati ma non sappiamo dove”, è il virgolettato riferito ai Servizi, intervenuto in audizione con il capo del’Aisi Arturo Esposito. Insomma, par di capire che i nostri servizi ritengano probabile un attentato ma ufficialamente dicono di non sapere dove. Potrebbe allora esserci dietro una strategia comunicativa. Ma è alta l’allerta di tutti i Servizi segreti europei. L’intelligence inglese, per esempio, ieri ha messo in guardia sui possibili attacchi dopo i primi raid inglesi contro l’Isis. Non è chiaro quanto gli attacchi possano essere imminenti, ma l’intelligence europea e americana avrebbe raccolto informazioni sulla possibilità concreta di eventuali atti terroristici. Militanti dell’Isis in Siria e in Iraq sarebbero infatti stati esortati a tornare in Gran Bretagna per compiere attacchi. Le informazioni dell’intelligence si aggiungono ai messaggi circolati online, con lo slogan più ripetuto “Londra dopo Parigi”. I primi attacchi inglesi contro l’Is in Siria sono iniziati nelle ultime ore. Il primo bilancio è di sei obiettivi colpiti nell’est siriano al confine con l’Iraq, dove si trova il campo petrolifero di Omar, che secondo le autorità inglesi fornisce il 10% dei profitti che l’Isis ricava dal petrolio. Gli Stati Uniti plaudono al via libera dei raid inglesi. Insomma, la sensazione generale è di grande preoccupazione. Aumentata anche dopo la strage americana di San Bernardino, sui cui dettagli i servizi americani in prima battuta sembrano essere rimasti piuttosto sorpresi.
03/10/2023
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