Alta velocità sotto tiro. Incendio doloso nella stazione di Bologna. A fuoco i cavi, treni fermi e disagi. Lupi: è terrorismo

Gli attacchi dei No Tav si fanno sempre più mirati e pericolosi. Tanto che il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi non ha fatto fatica a parlare di “atto terroristico” per definire un incendio doloso che ha mandato in tilt la stazione di Bologna. Pur non essendoci stati danni alle persone, i treni ad alta velocità della tratta Milano-Bologna e i treni della linea Bologna-Verona hanno subito forti rallentamenti.

LA DINAMICA
L’incendio è stato acceso alle prime ore del giorno: con alcuni stracci imbevuti di liquido infiammabile sono stati dati alle fiamme quattro pozzetti della stazione di Santa Viola che si trova nella periferia ovest di Bologna. E pensare che, quello di ieri, è stato il quarto assalto alla circolazione ferroviaria in un solo mese. Eppure il premier Matteo Renzi si è subito affrettato a corregge il tiro del ministro Lupi: “Non torniamo a rievocare parole del passato, è in atto un’operazione di sabotaggio”. Comunque, per vederci chiaro, la Procura ha fatto perquisire a Bologna le case di anarco-insurrezionalisti, ma non è stato trovato niente di utile per le indagini. A spingere gli inquirenti in quella direzione non tanto le scritte “ No Tav” trovate sul luogo del sabotaggio, quanto la storia del movimento anarco-insurrezionalista che in città è sempre stato molto attivo. Infatti, le ferrovie erano già state colpite dal movimento. L’azione alla stazione Santa Viola è arrivata a soli due giorni di distanza dall’incendio di un pozzetto di cavi elettrici avvenuto a Firenze, lungo la linea alta velocità Firenze-Roma, all’altezza del comune di Bagno a Ripoli. Dove poco distante era stata ritrovata una bottiglia molotov inesplosa. Proprio per le analogie tra i due attacchi la Procura di Firenze e quella di Bologna sono in stretto contatto e lo scambio di informazioni è continuo. I due episodi potrebbero essere una risposta alla sentenza di condanna in primo grado a tre anni e mezzo di carcere arrivata a Torino il 17 dicembre contro quattro persone per danneggiamento, trasporto di armi e resistenza a pubblico ufficiale. Per loro è invece caduta l’accusa di terrorismo.

LE ACCUSE
I quattro anarchici sono accusati di aver fatto parte del gruppo che la notte tra il 13 e 14 maggio 2013 assaltò il cantiere della linea Torino-Lione di Chiomonte. Non solo, sempre secondo i due attacchi a Firenze e Bologna vanno letti all’interno di una stessa strategia che servirebbe ad allargare e inasprire ulteriormente lo scontro che si combatte attorno all’opera Torino-Lione. L’ipotesi è confermata dal questore di Firenze Raffaele Micillo: “Ritengo che ci sia una strategia comune, a livello di vertice, che lega gli attentati contro la Tav di Firenze e Bologna”. In questa ottica anche i pm di Torino, che indagano sulle frange estreme del movimento No Tav, hanno acquisito informazioni sui due attentati senza, però, aprire fascicoli.