Alta velocità Torino-Lione, la spesa non conosce sosta. Nuovi bandi della società costruttrice del tunnel. È l’ennesimo affronto al Governo che chiede tempo

Sono spuntati due nuovi appalti che testimoniano l’esigenza, per la realizzazione della Tav, di computer nuovi di zecca e convenzioni coi ristoranti

Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli aveva detto chiaramente che qualsiasi passo in avanti sulla Torino-Lione sarebbe stato giudicato come “un atto ostile” nei confronti di questo Governo che, prima di decidere se continuare con la maxi-opera, vuole mettere sulla bilancia costi e benefici. Da allora, però, di questi “atti ostili” ne abbiamo visti diversi. Uno dopo l’altro. La Telt, la società che dovrebbe costruire il tunnel, partecipata per metà dallo Stato francese e per metà da quello Italiano (tramite Ferrovie dello Stato), continua infatti a indire bandi pubblici, dando la concreta idea che il diktat di Toninelli non abbia colpito nel segno. Solo pochi giorni fa La Notizia raccontava del bando da 37 milioni di euro avente ad oggetto il “Piano di monitoraggio ambientale in Italia per la sezione transfrontaliera della Torino-Lione”. Accanto a questo bando di gara, sul sito della società italo-francese, sono spuntati due nuovi appalti che testimoniano l’esigenza, per la realizzazione della Tav, di computer nuovi di zecca e convenzioni coi ristoranti, sia in territorio francese che in quello italiano. Partiamo proprio da quest’ultimo. Secondo quanto si legge nei documenti di gara, nei prossimi 12 mesi è prevista una spesa di 2,2 milioni di euro in ristoranti. Nel dettaglio parliamo di 700mila euro da spendere presso locali italiani di confine; 1,5 da sborsare invece in territorio francese. E parliamo, peraltro, di una commessa vicina a scadenza dato che il termine ultimo per presentare offerte è fissato al prossimo 20 settembre. L’altro bando, invece, riguarda, la stipula di un accordo quadro per “noleggiare computer portatili, compresi i loro accessori, software, garanzie e assicurazioni, con un’opzione per l’acquisto”. Una fornitura importante che durerà ben 12 mesi, rinnovabile per tre volte – è specificato nei documenti di gara – in presenza di tacito consenso. Dettagli, questi, che non sono secondari considerando che il bando, pubblicato l’11 settembre, ha una scadenza ravvicinata (28 settembre) e, dunque, molto probabilmente verrà aggiudicato prima ancora che Toninelli decida sulla fattibilità dell’opera. Insomma, a prescindere del futuro dell’opera, i pc verranno noleggiati e, forse, acquistati. Il quadro così delineato non poteva che concludersi con un piccolo giallo: alla voce “importo stimato” la casella è bianca. Nessuna spesa è stata specificata. La ragione sarebbe da imputare al fatto che “il prezzo non è l’unico criterio di aggiudicazione”. Ma, sempre nei documenti disponibili, è specificato che “tutti i criteri sono indicati solo nei documenti di mercato”, cosa che lascia pensare che esista un importo stimato, ma non si è preferito non renderlo evidente. Tutto lecito, per carità. Ma dalle parti del ministero c’è chi pensa che sia l’ennesimo “atto ostile” nei confronti di una linea che non piace a tutti. Appunto.