Altri cinque sbarchi a Lampedusa. Sull’isola ci sono 1.400 migranti. Il sindaco Martello scrive a Conte: “Il peso dell’accoglienza scaricato tutto sulle nostre spalle”

Cinque sbarchi di migranti sono avvenuti a Lampedusa questa notte. In poche ore 276 persone, tunisini e libici, con piccoli barchini, sono arrivati sulle coste dell’isola maggiore delle Pelagie. Nell’arco di 24 ore si contano quindi 11 sbarchi e una nuova situazione di emergenza all’interno dell’hotspot gia’ in esubero. Sull’isola ci sono circa 1400 migranti, divisi tra la struttura di contrada Imbriacola e i locali messi a disposizione dalla parrocchia.

La nave quarantena “Aurelia” con 273 migranti di nazionalità tunisina è salpata ieri sera dal porto di Trapani per dirigersi ad Augusta (Siracusa). A renderlo noto il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, che ieri aveva vietato lo sbarco della nave partita da Lampedusa e originariamente diretta a Corigliano Calabro. “Appresa notizia, per le vie brevi”, che la nave Aurelia è salpata ieri in tarda serata per fare rotta presso il porto di Augusta “si intendono superati gli effetti” della precedente ordinanza sindacale “avente per oggetto ‘Provvedimenti precauzionale per il trattamento di migranti in quarantena sulla nave Aurelia al largo del porto di Trapani'”. “Agli atti del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, la verità sulla maldestra gestione romana della nave Aurelia. Mi auguro che tale scivolone ne eviti altri per il futuro”, ha scritto Tranchida su Facebook.

“Presidente Conte, quanti migranti devono ancora essere ammassati nel Centro di accoglienza per potere avviare i trasferimenti da Lampedusa? Presidente Conte, quante barche di migranti devono ancora essere depositate al Molo Favaloro prima che inizino le procedure di demolizione? Presidente Conte, quanto pensa ancora possa durare la pazienza dei lampedusani?” Lo scrive, invece, sempre su Facebook, il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, in una lettera aperta al premier.

“Presidente Conte, forse non è chiaro – aggiunge il sindaco dall’isola siciliana -: in queste condizioni il suo governo non è in grado di garantire le norme di sicurezza, non solo sanitarie, sull’isola. Quindi, basta con provvedimenti tampone, basta con questo silenzio assordante: Lei ed il Suo governo non potete tacere di fronte a ciò che sta accadendo a Lampedusa! Non è più accettabile che la nostra isola sia abbandonata a se stessa e che il peso dell’accoglienza sia scaricato tutto sulle nostre spalle: noi siamo i primi a voler garantire il rispetto dei diritti umani, ma non è più accettabile che per questo Lampedusa sia lasciata in balia delle più feroci speculazioni politiche. Un presidente del Consiglio ha il dovere di rispettare tutti gli italiani compresa Lampedusa, che ha la sola colpa di trovarsi nel centro del Mediterraneo, al 35° parallelo”.