Altro che aiuti ai Paesi poveri, ma non c’è chi se ne occupa. All’Agenzia per la cooperazione mancano anche i dirigenti

Le buone intenzioni ci sono. E pure i soldi sono stati messi a disposizione. Ma mancano strumenti pratici per l’attuazione dei programmi della Farnesina.

Le buone intenzioni ci sono. E pure i soldi sono stati messi a disposizione. Peccato, però, che manchino alcuni strumenti pratici per l’attuazione dei programmi preparati dalla Farnesina, guidata da Angelino Alfano. A cominciare dal personale dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), la piattaforma operativa del sistema italiano  nata per rafforzare e rendere il settore “protagonista nella lotta alla povertà, la promozione della pace, la difesa dei diritti e la costruzione dello sviluppo sostenibile”, spiega il sito Internet.

Soldi non spesi – Insomma, un ruolo di primo piano che va anche oltre al contrasto della povertà nei Paesi in difficoltà con i fondi destinati a specifici progetti. Ma il ritardo nelle assunzioni di varie figure rischia di rallentare i lavori. E dire che nella legge di Bilancio 2017 l’Agenzia è stata inserita nell’elenco degli enti destinatari del “Fondo per il pubblico impiego”, che ha concesso di 800mila euro per il 2017 e 3 milioni di euro a per 2018. Lo scopo? Preparare i concorsi, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di almeno 60 dipendenti. Questi lavoratori, stando a quanto previsto, dovrebbero essere ripartite tra il reparto tecnico e quello amministrativo. A distanza di quasi sei mesi, però, la procedura è ferma: i bandi non sono stati predisposti. Il motivo? Non sono stati emanati i decreti di attuazione della disposizione. L’Agenzia, chiamata a operare sotto la vigilanza del ministro degli Esteri, è entrata in funzione dal gennaio 2016 dando il via alle politiche di cooperazione allo sviluppo sulla base di criteri di efficacia, economicità, unitarietà e trasparenza, e attraverso una pianificazione triennale.

Per cercare di smuovere le acque la deputata del Partito democratico, Lia Quartapelle, ha presentato un’interpellanza alla Camera con Alfano come destinatario. “La situazione di insufficienza strutturale dell’Aics permane e il completamento dell’organico tecnico ha carattere di urgenza. A questo si aggiunge anche la necessità di un rafforzamento dell’organico dirigenziale per assicurare la piena operatività dell’Agenzia”, ha messo in evidenza la parlamentare dem. All’appello mancano infatti due dirigenti di prima fascia e otto (su un totale di sedici) di seconda fascia. Dunque, Quartapelle ha rilanciato la necessità di accelerare sull’iter perché di fronte alle responsabilità crescenti serve “la piena operatività dell’ente per lo svolgimento di compiti di elevata specializzazione e l’attuazione degli interventi di cooperazione allo sviluppo”.

Soliti annunci – Eppure il Governo, già nel Documento di economia e finanza (Def), ha inserito il tema della cooperazione come una priorità, cercando “il riallineamento graduale dell’Italia agli standard internazionali, migliorando al contempo la qualità e l’efficacia della cooperazione”. E soprattutto puntando a raggiungere gli obiettivi definiti nell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Ma per farlo occore qualche passo semplice: come l’assunzione di personale.