Altro che patrimonio dell’Unesco. A Napoli buttati via altri 100 milioni

A Napoli proposta la rimozione della targa dell'Unesco in piazza del Gesù. Già pronto un dossier sugli sprechi.

Altro che patrimonio dell’Unesco. A Napoli buttati via altri 100 milioni

L’Unesco può proteggere un altro fallimento napoletano. Un finanziamento da cento milioni di euro, risalente a più di dieci anni fa, e destinato a conservare il patrimonio del centro storico, è andato in fumo. Solo 7 cantieri sui 29 previsti sono stati realizzati e gran parte dei soldi stanziati sono da considerarsi perduti.

Completati nel centro storico di Napoli solo 7 cantieri su 29. E una folla di cittadini protesta in piazza

Per questo alcuni comitati cittadini, indignati, ieri hanno lanciato una provocazione, chiedendo di rimuovere la targa di piazza del Gesù che ricorda come, nel lontano 1997, il cuore antico di Napoli venne dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco, appunto). “I decumani sono diventati una tavola calda a cielo aperto: è intollerabile”, dice Antonio Pariante, del comitato civico Santa Maria di Portosalvo, ieri mattina in piazza per il sit-in di protesta. Tra il 27 e il 29 novembre – annuncia – in occasione dei 50 anni dal riconoscimento del centro di Napoli come patrimonio dell’Unesco, a Palazzo Reale, consegneremo un dossier sugli sprechi e le somme non spese.

I cento milioni stanziati dopo la firma del protocollo d’intesa nel 2012 tra Regione Campania, Comune di Napoli, Arcidiocesi, Direzione Regionale dei Beni Culturali e Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche per la Campania e il Molise sono stati inseriti nel programma POR FESR Campania 2007-2013 e poi spostati su quelli 2014-2020. Tale cifra avrebbe dovuto portare al recupero di siti storico-architettonici importanti del centro storico: dal Complesso di Santa Maria della Pace (7 milioni) al Complesso dei Girolamini (7,7 milioni). E invece non si è fatto niente e oggi vediamo i turisti mangiare con pochi spicci una pizzetta o un ‘cuoppo’ davanti ai monumenti, lasciando la spazzatura a terra’’, si lamenta Antonio Vitale, residente a Mezzocannone, che si dispera per un tale patrimonio così sottovalutato.

A Napoli proposta la rimozione della targa dell’Unesco in piazza del Gesù. Già pronto un dossier sugli sprechi

Pino De Stasio, eletto nella maggioranza del sindaco Manfredi nella Seconda Municipalità e titolare di un bar, attacca: “non c’è una reale gestione del fenomeno. Ho sollecitato più volte, invano, l’apertura delle due porte laterali al Monastero di Santa Chiara per evitare l’imbuto in via Benedetto Croce’’. Secondo Francesco Iannello, segretario generale delle assise di Palazzo Marigliano, le condizioni dell’area del Teatro San Carlo sono indecenti. Eppure già nel 2019 la Commissione europea denunciava gli ingenti finanziamenti non spese”, denuncia la consigliera regionale del Misto Marì Muscarà. E Annapaola Orsini, presidente di Acmè Napoli, ammette: “Troppi tavolini selvaggi attorno ai monumenti, come quelli a piazzetta Nilo. Non meritiamo di essere Patrimonio Unesco”.