Altro che rivoluzione in nome della libertà

dalla Redazione

Rivoluzionari in nome della libertà. Una libertà che però, a chi non la pensava come loro, non era consentita. Per questo i carabinieri hanno eseguito all’alba 20 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti che nel dicembre scorso aderirono alla protesta dei “forconi”, determinando nei comuni di Barletta, Molfetta, Bisceglie e Canosa di Puglia la chiusura di uffici pubblici, centri commerciali e negozi. Si tratta di 6 arresti domiciliari e 14 obblighi di dimora a carico di altrettante persone di Molfetta, Andria, Bisceglie e Canosa di Puglia, di eta’ compresa tra i 18 ed i 47 anni, tra cui alcuni esponenti di Forza Nuova e soggetti già noti alle Forze dell’Ordine. Le accuse vanno dalla violenza privata aggravata all’interruzione di pubblico servizio, contestata nel caso più grave verificatosi presso l’Ufficio postale di Canosa di Puglia dove 6 persone, tra cui di appartenenti al movimento Forza Nuova, hanno fatto irruzione iniziando a minacciare i presenti, stappando le affissioni interne e determinando il malore di una persona anziana. Per loro sono scattati gli arresti domiciliari. Gli altri episodi a Molfetta, dove importanti centri commerciali sono stati costretti a chiudere e a Barletta, dove a subire la protesta sono stati gli ambulanti delle bancarelle presenti in occasione della Festa di Santa Lucia. In tutto 14 gli obblighi di dimora notificati per questi fatti. Ulteriori dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ alle 10 presso la Procura della Repubblica di Trani alla presenza del Procuratore Capo, Carlo Maria Capristo e del Comandante
Provinciale dei Carabinieri di Bari, col. Rosario Castello.