Altro che Salario minimo. Per tende e moquette al Cnel non si bada a spese

Al Cnel non badano a spese. Acquistate anche bandiere e sedie nuove. In attesa dell'istruttoria sui 9 euro l'ora.

Altro che Salario minimo. Per tende e moquette al Cnel non si bada a spese

In attesa di capire a quali conclusioni arriverà il Cnel chiamato direttamente dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni a raccogliere quante più idee e riflessioni possibili sul salario minimo, quello che è certo è che in fatto di spese questo primo semestre 2023 è stato piuttosto curioso. Per carità: il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, da aprile presieduto dall’ex ministro Renato Brunetta, da anni ormai non vive più i fasti di un tempo, anche a causa delle continue minacce di abolizione che si replicano ormai di legislatura in legislatura. Certo è, però, che è quantomeno curioso leggere tra le spese affrontate con affidamento diretto compaiano tende, moquette, aste, sedie e materiale da giardino.

Al Cnel non badano a spese. Acquistate anche bandiere e sedie nuove. In attesa dell’istruttoria sui 9 euro l’ora

È tutto scritto nero su bianco nella documentazione ufficiale del Consiglio reperibile sul sito. La lunga lista comporta una spesa pari a circa 574mila euro. Non proprio bruscolini, insomma. E, come detto, all’interno c’è un po’ di tutto. Scopriamo, tanto per dire, che il 20 maggio – e dunque poco dopo che Brunetta ha preso posto nel suo nuovo ruolo dirigenziale – il Cnel ha speso oltre 20mila euro affidando alla Franco Nemeo Tende la “fornitura tendaggi, moquette e rifacimento sedie del piano del Presidente”. Non sia mai che si lavori con qualcosa di vetusto o usurato. Ma, ovviamente, non è stata questa l’unica spesa.

Curiosi anche gli esborsi per bandiere nuove. A maggio i primi 1.500 euro per “fornitura di bandiere e targhe in plexiglass”, a cui sono seguiti altri acquisti di “set di bandiere” per ulteriori 10mila euro. E poi, ancora, targhe ricordo in ottone, sedie rigorosamente “in legno di faggio”. Addirittura spuntano anche ben 2mila euro per “shopper monopatinate personalizzate”. Finita qui? Certo che no. Dato che il “green” è importante anche per il Cnel, ecco l’acquisto di “pali di castagno” (capiremo poi perché) e le immancabili forniture “di piante e accessori per giardinaggio” (per circa 6mila euro).

D’altronde c’è poco da sorprendersi. Per l’anno in corso (dunque – è bene precisarlo – ben prima dell’arrivo di Brunetta) il Cnel ha messo in conto un bel po’ di spese. Il totale di esborsi, scorrendo il bilancio di previsione 2023, ammonta a 12,3 milioni, con un incremento evidente rispetto agli 11,8 milioni dello stanziamento previsto inizialmente nel 2022. Ed è qui che viene il bello. L’anno scorso, in realtà, lo stanziamento definitivo è cresciuto enormemente rispetto a quanto previsto in un primo momento, arrivando addirittura a quota 16,2 milioni. Perché, sia chiaro, la previsione è un’ipotesi di spesa, che può schizzare verso l’alto proprio in seguito alle variazioni.

A pochi mesi dall’insediamento di Brunetta sborsati 20mila euro per rinnovare il piano del presidente

Fatto che può ripetersi anche per il 2023 (la cui spesa prevista è già più alta, come abbiamo visto, rispetto a quella prevista inizialmente nel 2022), nel solco della tradizione degli ultimi anni. Ma per cosa verranno spesi questi soldi? Nel dettaglio, per pagare l’intera governance si prevede di spendere 501mila euro. Se è vero che i membri del Consiglio non percepiscono stipendio, è altrettanto vero che sono stati messi in conto 40mila euro per coprire le “spese per la partecipazione di Presidente, Vice Pres. e Consiglieri ai lavori del Consiglio”, cui si aggiungono altri 30mila per eventuali “viaggi”.

Senza dimenticare i dipendenti al servizio del presidente (all’epoca Tiziano Treu) per cui si prevede un’ulteriore spesa di 40mila euro. Il grosso degli esborsi – 6,5 milioni di euro – sarà assorbito dalla macchina amministrativa: di tali uscite, solo il personale costerà 6 milioni e rotti. Tutto lecito. Purché si lavori sui dossier. Come quello atteso del salario minimo.