Altro che taglio di Imu e Tasi. I soldi non ci sono. E sulle promesse di Renzi è già arrivato l’alt del Tesoro

A confermare che le promesse del Presidente del Consiglio siano piuttosto fumo e poco arrosto ci ha pensato direttamente il ministero dell’Economia. Nell’annunciare il taglio di Imu e Tasi il premier è stato piuttosto vago, usando un eufemismo, nel fornire chiarimenti sulle coperture necessarie. La sberla è arrivata poco dopo, nel corso della giornata di ieri, direttamente dal sottosegretario al Tesoro, Enrico Zanetti, che ha provato a raddrizzare la rotta: “D’accordo sul taglio delle tasse per la prima casa, ma deve restare per gli immobili di valore maggiore per finanziare, con 1,2 mld, la deducibilità al 100% per le imprese dell’Imu sui capannoni”, ha spiegato Zanetti, “Il provvedimento sull’abitazione principale rientra nella manovra da 25-30 mld che andremo ad approvare per il 2016. C’è da lavorare sul fronte delle coperture, con tagli di spese e tagli delle agevolazioni fiscali, agendo anche sul miglioramento del conto economico derivante dal corso del debito e ragionando con la Ue sulla flessibilità”.

TROPPA FRETTA
Insomma Zanetti ha riportato l’entusiasmo da campagna elettorale del Presidente del Consiglio sulla terra evidenziando che il taglio della Tasi sulla prima casa ha un costo di 3,4 miliardi e sottolineando quella che sarebbe la proposta effettiva dell’esecutivo cioè “utilizzarne 1,2 miliardi per portare la deducibilità dell’Imu sui capannoni dal reddito di impresa al 100%, destinando i restanti 2,2 alla riduzione della Tasi sulla prima casa: escludendo così gli immobili di valore maggiore, il taglio del carico fiscale sulla casa sarebbe comunque pari a due terzi”.