Ambasciate d’oro. Stipendi da favola per i dipendenti delle sedi diplomatiche italiane negli Stati Uniti

Lavorare in un’ambasciata o un consolato italiano negli Stati Uniti convien. Eccome. Molto di più rispetto a una sede diplomatica una olandese o inglese.

Lavorare in un’ambasciata o un consolato italiano negli Stati Uniti conviene. Eccome. Molto di più in confronto a una sede diplomatica una olandese, francese o anche inglese. Di fronte a questi stipendi non c’è taglio alle spese che tenga. La retribuzione per i lavoratori a contratto, assunti dal  Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) guidato da Paolo Gentiloni, riesce infatti a essere quattro volte maggiore rispetto ai colleghi che hanno la stessa categoria contrattuale, quella di impiegato esecutivo, in Italia. Insomma per la stessa mansione negli Stati Uniti garantisce lo stipendio lordo di 5.277 euro al mese: in territorio italiano è di circa 1.200 euro. Una disparità che si replica, seppure in misura più ridotta, nei confronti dei lavoratori di altri Paesi europei che svolgono funzione simile negli States. Per quale motivo? Il ministero garantisce – sin dall’assunzione – una retribuzione elevata, perché poi non sono previsti successivi scatti di carriera. “È una pratica inaccettabile: li si paga direttamente il massimo, anche se magari non avrebbero raggiunto quei livelli attraverso delle promozioni”, accusa Manlio Di Stefano, deputato del Movimento 5 Stelle.

DIFESA DEBOLE – L’ultimo aumento è scattato ad aprile 2016. Secondo quanto riferito dal ministero ci sono vari livelli: “5.834 (lordi, ndr) euro per gli impiegati di concetto, 5.277 euro per gli impiegati esecutivi, 4.321 euro per gli impiegati ausiliari”. La Farnesina ha bocciato qualsiasi ipotesi di ritocco al ribasso. E ha fornito la propria versione, rispondendo a un’interrogazione presentata alla Camera proprio da Di Stefano. I salari “sono in linea con le retribuzioni medie garantite ai dipendenti con pari mansioni dalle rappresentanze diplomatiche di altri Paesi UE, dalle organizzazioni internazionali e dal mercato del lavoro locale negli Usa”, ha spiegato il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. “Il termine di riferimento – ha aggiunto – è necessariamente costituito dalle retribuzioni medie corrisposte, e non dai salari di ingresso”, proprio perché l’Italia non prevede avanzamenti. La Notizia ha però visionato le richieste di assunzione di altri Paesi. E la realtà appare diversa. Per un posto di “assistente amministrativo all’Information technology”, l’ambasciata della Gran Bretagna a Washington ha offerto uno stipendio mensile di circa 2.700 euro (facendo una conversione dal dollaro). Quasi la metà rispetto all’Italia. Più generose, ma non ai livelli del Maeci, il consolato francese di San Francisco che ha garantito 3.450 euro mensili per un posto da impiegato, e il consolato generale dell’Olanda a Miami che si è fermata comunque a 3.600 euro.

EQUILIBRI – Della Vedova ha anche aggiunto un’altra spiegazione. “La retribuzioni sono basate su precisi parametri: il costo della vita, l’andamento del locale mercato del lavoro e devono essere adeguate a garantire l’assunzione degli elementi più qualificati”. Ma i 5 Stelle sono intenzionati a portare avanti la protesta. “Ci chiediamo perché il Governo continui a negare l’evidenza sui livelli retributivi più alti rispetto agli altri Paesi. La nostra battaglia, comunque, non è contro le persone che stanno ricevendo più soldi di quanto dovrebbero averne. Ne facciamo è una questione di equità sociale in tempo di crisi e di tagli alla spesa”.

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