Anche alle europee Matteo prova a liquidare Silvio

di Fausto Cirillo

Paradossale ma vero: la rottura sostanziale dell’accordo con Matteo Renzi potrebbe per convincere gli azzurri a schierare tutti i suoi big alle prossime elezioni europee, senza andare troppo per il sottile pur di non rimediare la batosta sognata dal premier. Ecco quindi che in Forza Italia, che ieri ha formalizzato un accordo elettorale con il Partito dei Romeni d’Italia, si va rafforzando l’ipotesi di una candidatura nel Nord Ovest dell’ex ministro Claudio Scajola, sperimentato collezionista di preferenze. Insieme a lui altri vengono dati ormai per certi Raffaele Fitto al Sud, il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani al Centro, Giovanni Toti nel Nord Ovest (a seguire le europarlamentari Licia Ronzulli e Lara Comi) e Giancarlo Galan nel Nord Est (insieme alle uscenti Elisabetta Gardini e Lia Sartori).
Il casa Pd intanto gli ultimi rumors – aldilà dell’estemporanea offerta di Matteo Renzi all’ex campione del mondo Marco Tardelli – confermano la presenza tra i candidati del vice presidente del Parlamento Ue Gianni Pittella, dell’ex ministro Cecile Kyenge (schierata nel Nord Est insieme a Damiano Zoffoli, Paolo De Castro, Salvatore Caronna, Elly Schlein e Nicola Dall’Olio), dell’ex governatore sardo Renato Soru, di Caterina Chinnici (figlia del giudice Rocco, ucciso nel 1983 e anch’ella magistrato) e del sindaco di Bari Michele Emiliano. Sul nome di quest’ultimo va però registrata la posizione del deputato bersaniano Alfredo D’Attorre: «Può benissimo guidare la lista al Sud ma non può contemporaneamente fare il segretario politico regionale. Non può candidarsi alle Europee e dopo una passeggiata di otto mesi a Bruxelles candidarsi poi l`anno prossimo a presidente della Regione Puglia».

Nozze centriste
La paura non di non riuscire a superare la soglia del 4% dei voti ha intanto spinto il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano ad approntare una lista unica con l’Udc del resuscitato Pier Ferdinando Casini. L’intento, ancora una volta, sarebbe quello di riunire tutti i moderati (termine piuttosto vago ma che suona tanto rassicurante). «Non è solo un accordo elettorale per le Europee ma andrà anche oltre » assicura il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. «Con questo progetto intendiamo riunire i moderati italiani, una semplificazione anche del quadro politico molto importante che porterà frutti nel futuro». Quanto ai nomi in lista è ancora troppo presto: l’esperienza insegna che conciliare le ambizioni personali degli appartenenti a due partiti diversi non è mai facile. Per il momento emerge il nome il nome del marchigiano Italo D’Angelo, ex questore di Pesaro e già in corsa come sindaco alle comunali di Ancona con il movimento civico La Tua Ancona. «Ncd – ha detto – rappresenta i valori nei quali mi riconosco, e per i quali ho speso la mia vita, al servizio della Patria». Auguri.

Grillo’s got Talent
Infine una curiosità che trapela dal gruppo dei 73 candidati che gli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno nei giorni scorsi designato online. Tra tanti perfetti sconosciuti spicca infatti un volto già noto ai teledipendenti e agli smanettoni della Rete: si tratta di Matteo Della Negra, bancario toscano passato al secondo turno delle europarlamentarie grilline con 1.158 voti all’attivo. Meteora del web per un’apparizione a Italia’s got Talent, programma tv a caccia di talent dove, nel gennaio 2012, aveva ricevuto una sonora bocciatura da Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi per l’interpretazione di un brano dei Queen. All’epoca non aveva incassato bene la sconfitta, così aveva invitato i telespettatori ad ascoltarlo su Youtube per ricredersi. Peccato che gli utenti lo avessero beccato a cantare in rigoroso playback, rovesciandogli addosso i peggio insulti. Adesso saprà farsi valere come deputato europeo pentastellato: il ventriloquo Grillo si è ormai specializzato nel decidere musica, parole e intonazione di tutti i suoi eletti.