Anche le oasi naturali ostaggio della politica

di Antonello Di Lella

Ad Antonio Carrara il compito di salvare l’orso marsicano. Si tratta di uno degli ultimi atti firmati alla guida del ministero dell’Ambiente, da Andrea Orlando, che ha nominato Carrara alla presidenza del Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm). Una nomina contestatissima quella di Orlando, trasferito ora dal neo premier Matteo Renzi in via Arenula a riformare la Giustizia italiana. Tanti i detrattori della scelta di Carrara, anche nel Pd, proprio il suo partito e quello del ministro. Non sono bastate le pressioni su Orlando, non solo quelle dei partiti ma anche e soprattutto provenienti dalle associazioni ambientaliste: alla fine il ministro ha tirato dritto senza cambiare idea. Così per rilanciare il Pnalm, reduce da anni di commissariamento, è stato scelto l’ex presidente, nonché attuale commissario, della comunità montana Peligna. Ma non solo. Carrara è una figura ben nota negli ambienti politici abruzzesi; correva l’anno 2008 quando venne eletto nell’assemblea regionale del Pd alle primarie, con successiva candidatura alle regionali, quelle vinte dal centrodestra di Gianni Chiodi dopo la caduta, per via giudiziaria, della Giunta guidata da Ottaviano Del Turco. Tutti particolari che fanno di Carrara un uomo di apparato. Sul piede di guerra anche tutte le comunità locali che hanno sottolineato di “non essere state coinvolte nella scelta”, con alcuni comuni laziali che hanno addirittura minacciato di uscire dal Pnalm. Oltre al Pd, anche Sel e Movimento 5 Stelle hanno contestato la nomina, condividendo un po’ con tutte la associazioni ambientaliste “la necessità di individuare una figura con competenze specifiche nei campi della tutela dell’ambiente naturale e del paesaggio”. L’allarme sulle interferenze politiche non è solo relativo a Pnalm, perché con un comunicato congiunto del gennaio scorso ben otto associazioni ambientaliste avevano denunciato un giro di nomine per quanto riguarda i parchi nazionali. Antecedente a quella di Carrara vi era stata nel 2013 la nomina del sindaco del comune di Stia (Arezzo), Luca Santini (Pd), a presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi tra Toscana ed Emilia Romagna. Ora non resta che sperare che questa sorta di manuale Cencelli dei parchi naturali possa portare i frutti sperati.