Ancora malasanità: avrebbe dovuto partorire nel giro di un mese e invece muore poco dopo essere stata dimessa. Ora si indaga per duplice omicidio

di Francesco Carta

Quanto accaduto a Milano all’alba di sabato 17 ottobre ha dell’assurdo. Incinta di otto mesi, è morta all’ospedale di Niguarda dove era arrivata a nove ore dalla dimissione dalla clinica privata San Pio X di Milano, nella quale era andata per un controllo il giorno prima e dalla quale era stata dimessa. È successo a una donna di 40 anni, mamma di un bimbo di quattro e a poche settimane dalla nascita del secondo figlio.

IL RACCONTO – Ma entriamo nel dettaglio per capire cosa è accaduto. Tutto inizia il giorno prima, venerdì 16: K.S., queste le iniziali della donna, era andata alla clinica San Pio X con dolori addominali e lombari. Qui viene sottoposta ad alcuni accertamenti e poi dimessa nel giro di poche ore. Nulla di grave per i medici della clinica. Nella notte tra venerdì e sabato, però, le sue condizioni si aggravano: alle 4.50, secondo quanto racconta Repubblica, il marito si accorge che la donna è incosciente e ha il respiro rantolante. Alle 4.57 chiama il 118: i soccorritori dell’ambulanza trovano la donna già in arresto cardiaco. Iniziano subito le manovre di rianimazione e corrono verso il Niguarda, dove però i medici non riescono a salvare né lei né il figlio e sono costretti a constatare il decesso di entrambi.

La donna, infatti, arriva in ambulanza al Niguarda alle 5.43 del sabato, in arresto cardiocircolatorio, già intubata e sottoposta a massaggio cardiaco. I medici del pronto soccorso hanno tentato il tutto per tutto con un cesareo di urgenza: il piccolo è stato però estratto già morto dall’utero della mamma, che era in shock emorragico. La donna non è riuscita a riprendersi, ed è stata dichiarata morta.

INDAGA LA PROCURA – Ora, però, sono partite le indagini. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per duplice omicidio colposo e tutti i medici che hanno avuto in cura la donna, sia nella clinica sia al Niguarda, risultano indagati, in modo da accertare le eventuali singole responsabilità. La cartella clinica della donna è stata sequestrata. Le indagini dovranno appurare sia cosa è accaduto durante le ore trascorse dalle dimissioni della donna dalla clinica privata al decesso avvenuto nel pronto soccorso pubblico, sia se la paziente avesse delle patologie pregresse che ne abbiano potuto causare la morte.