Approvato il decreto Aiuti quater da 9,1 miliardi

Il decreto aiuti quater utilizza tutto il tesoretto di 9,1 miliardi di extragettito certificati dalla Nadef.

Proroga dei crediti di imposta e dello sconto benzina, bollette a rate per le imprese, premi aziendali esentasse fino a 3mila euro e innalzamento del tetto al contante. Cui si aggiungono lo sblocco delle trivelle e, a sorpresa, la revisione del Superbonus. Il decreto aiuti quater (qui la sintesi di Palazzo Chigi), che utilizza tutto il tesoretto di 9,1 miliardi di extragettito certificati dalla Nadef, viene approvato dal Consiglio dei ministri. Ma spacca la maggioranza.

Il decreto aiuti quater utilizza tutto il tesoretto di 9,1 miliardi di extragettito certificati dalla Nadef

Il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, dice no a nuove trivellazioni nel Polesine, soluzione che diventa possibile con la norma per sbloccare le concessioni e aumentare la produzione di gas. Posizione condivisa “pienamente” dal ministro Roberto Calderoli. In Forza Italia c’è invece disappunto per l’accelerazione sul décalage degli incentivi ai lavori edilizi per l’efficienza energetica, non più del 110% ma del 90% nel 2023. A poche ore dal Cdm, fonti di FI definivano “assolutamente sbagliato mettere mano a una misura così delicata e sentita, senza neanche svolgere una riunione di confronto”.

Dentro al decreto le proroghe, fino alla fine dell’anno, dei crediti di imposta per le imprese energivore e della riduzione delle accise della benzina. Per aiutare le imprese a fronteggiare il caro-bollette arriva anche la possibilità di chiedere un pagamento a rate: la misura è destinata alle “imprese residenti in Italia” e concede la possibilità di rateizzare (con un massimo di 36 rate mensili) le somme eccedenti l’importo medio contabilizzato nell’intero 2021 per i consumi effettuati dal primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023; la rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive ed è possibile ottenere la garanzia di Sace.

Viene innalzata da 600 a 3mila euro la soglia dei premi esentasse che le imprese potranno concedere ai dipendenti come ‘fringe benefit’ per pagare le bollette. Arriva anche il già annunciato aumento del tetto al contante: l’attuale soglia di 2mila euro viene alzata a 5mila.

Vengono anche stanziati 80 milioni per il 2023 per aiutare i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle entrate: sostegno che arriverà come credito di imposta al 100% della spesa sostenuta e fino a 50 euro per ogni registratore di cassa telematico acquistato. Oltre alle trivelle viene concesso più tempo al Gestore dei servizi energetici per acquistare, stoccare e rivendere a prezzi calmierati il gas. Per il rinnovo del contratto del comparto istruzione stanziati 100 milioni.

La norma sul Superbonus, voluta dal governo Meloni, non risolve il problema dei crediti incagliati ma abbassa nel 2023 la percentuale dello sconto dal 110% al 90%. Il taglio vale sia per i condomini che per le villette, che sarebbero altrimenti rimaste del tutto escluse dal bonus, ma purché siano abitazione principale e purché il proprietario abbia un reddito inferiore ai 15.000 euro (soglia variabile in base ad una sorta di quoziente familiare).

Per chi ha già iniziato i lavori portandone a termine il 30% entro settembre di quest’anno, il bonus resta super al 110% fino al 31 marzo 2023. Dall’innalzamento del tetto al contante alla sforbiciata al Superbonus: il M5S annuncia battaglia in Parlamento.