Arrestati due esponenti dell’estrema destra romana per l’aggressione ai giornalisti dell’Espresso durante la commemorazione della strage di Acca Larentia

L'aggressione era avvenuta il 7 gennaio al Verano durante la commemorazione della strage di Acca Larentia

La Digos di Roma ha arrestato, e si trovano ora ai domiciliari, due leader dei movimenti dell’estrema destra romana. Le misure cautelari sono state emesse nell’ambito delle indagini riguardanti l’aggressione subita da due giornalisti del gruppo l’Espresso, avvenuta nel pomeriggio del 7 gennaio scorso al Cimitero Verano di Roma in occasione della commemorazione della strage di Acca Larentia. La celebrazione era stata indetta presso il Mausoleo dei Martiri Fascisti dalla Comunità di Avanguardia Nazionale e vi avevano partecipato circa 60 militanti avanguardisti e di Forza Nuova.

I due giornalisti erano stati aggrediti in quanto avevano effettuato registrazioni senza il consenso dei militanti che stavano partecipando alla commemorazione. Dopo averli accerchiati separatamente, mentre percuotevano violentemente uno, minacciavano di morte l’altro, per poi picchiarlo, con calci e pugni, sottraendogli anche il documento d’identità per conoscerne le generalità, tutto al solo fine di impossessarsi, con violenza fisica e minacce di morte, del materiale registrato nel corso della celebrazione ed impedire loro di esercitare il diritto di libertà di stampa.

Le indagini condotte dalla Digos della Capitale hanno permesso di accertare che tra gli assalitori c’era anche il capo romano di Forza Nuova, Giuliano Castellino, che nonostante fosse sottoposto al regime della sorveglianza speciale si trovava al Verano e Vincenzo Antonio Nardulli, elemento di spicco della Comunità di Avanguardia Nazionale, nata dalle ceneri di Avanguardia nazionale, movimento disciolto nel 1976 per ricostituzione del partito fascista.