L’arresto di Marco Carta è illegittimo. Il cantante all’uscita della Rinascente di Milano non aveva con sé le magliette che avrebbe rubato insieme alla donna che si trovava con lui

L’arresto del cantante Marco Carta, insieme a una donna, avvenuto nei giorni scorsi per il presunto furto di sei magliette del valore di 1200 euro alla Rinascente di Milano, “non può ritenersi legittimo”. E’ quanto scrive il giudice per le direttissime Stefano Caramellino nel provvedimento emesso il 1° giugno con cui non ha convalidato i domiciliari.

“Carta – spiega il magistrato – non deteneva all’uscita dell’esercizio commerciale la borsa contenente i vestiti sottratti”. Era stato invece convalidato l’arresto per l’amica che l’accompagnava nella cui borsa era stato trovato il cacciavite usato per togliere l’antitaccheggio e le magliette.

Gli “elementi di sospetto sono del tutto eterei, inconsistenti”, scrive il giudice di Milano, la “versione degli imputati non è allo stato scalfita da alcun elemento probatorio contrario”. Il giudice parla di “carenza di gravità indiziaria” per Carta, difeso dal legale Simone Ciro Giordano, e di un arresto che “non può ritenersi legittimo”.