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30/12/2025
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Redazione

Ascolti tv, duello Rai-Mediaset: TeleMeloni si autocelebra, nascondendo i successi (Report & C.) e i flop. Intanto il Biscione gode

La Rai canta vittoria, ma 'dimentica' i successi come Report e i flop dei volti voluti dai vertici meloniani. Intanto Mediaset se la gode.

Pubblicato il 30 Dicembre 2025 di Andrea Sparaciari
Ascolti tv, duello Rai-Mediaset: TeleMeloni si autocelebra, nascondendo i successi (Report & C.) e i flop. Intanto il Biscione gode

Siamo stati i più visti. No, i più forti siamo noi. Finisce l’anno e puntuale come l’Imu, si riaccende la battaglia degli ascolti tv tra Rai e Mediaset. Una guerra combattuta a suon di comunicati, che TeleMeloni ha aperto facendo leggere lunedì durante tutte le edizioni di tutti i telegiornali un testo autocelebrativo.

“Rai leader degli ascolti”

“Rai, ‘un 2025 da leader degli ascolti’…”, il titolo del (non) breve peana, nel quale i vertici di viale Mazzini hanno tenuto a informare gli italiani tutti che “le reti generaliste del servizio pubblico confermano la propria leadership nell’intera giornata, sfiorando il 30% di share con Rai 1 che cresce di 0,6 punti percentuali rispetto al 2024, con uno share medio del 18,6%”.

Inoltre, i vertici Rai assicurano che la “leadership Rai generalista è confermata anche nel Prime Time (20.30-22.30) con Rai 1 che raggiunge il 22% di share, superando il principale competitor di oltre 4 punti”.

Il primato di Viale Mazzini grazie ai grandi eventi

E, a testimonianza del distacco imposto a Mediaset (mai nominata), TeleMeloni spiega che il successo è dovuto “ai grandi eventi”. Tra questi ricorda: il Festival di Sanremo (66,8% di share complessivo, raggiungendo l’84% sul target 15-24 e registrando così il miglior risultato di sempre su quella fascia d’età) e la finale dell’Eurovision Song Contest (33%).

Anche lo sport ha fatto la sua parte, grazie alla partita di calcio Israele-Italia (39,1%), il match Sinner-Alcaraz degli Internazionali di Tennis (38,3%) e la finale delle Nitto Atp Finals (28,7%).

Infine, il distacco, secondo la Rai, è arrivato anche grazie agli “eventi storici”, a partire dai “funerali di Papa Francesco” – sì, avete capito bene – “seguiti da 4,6 milioni di spettatori, pari al 43,5% di share”, annoverato tra i successi di stagione, non senza una certa dose di cinismo.

Ma è sulle produzioni seriali che il primato scricchiola

Tuttavia, pontefici defunti a parte, è sulle produzioni che si dovrebbe misurare la capacità di un broadcaster televisivo e qui “Mamma rai” mostra più di una crepa, nonostante i toni trionfali. Viale Mazzini celebra infatti i due appuntamenti speciali con Stefano De Martino e “Affari tuoi” in prime time, omettendo però di dire che il programma è stato regolarmente battuto da “La Ruota della Fortuna” di Jerry Scotti su Canale 5.

Si ricorda poi “l’ottimo l’esordio nell’autunno di Belve su Rai 2 di Francesca Fagnani” (13% di share), sorvolando che il format ha perso spettatori durante la messa in onda. Infine, la Rai ha ricordato le performance di due fiction Rai Il conte di Montecristo (32,6%) e Sandokan (30,8%). Stop.

I flop (e i successi) ignorati da TeleMeloni

Ciò che invece manca completamente è un qualsiasi riferimento ai veri successi di stagione, ovvero i programmi di inchiesta di Rai Tre, come Report (che ha veleggiato saldamente al di sopra della media di rete, segnando picchi del 10%), o Chi l’ha visto, che ha confermato di essere un punto fermo della Rai, con ascolti medi costantemente tra 1,2 e 1,6 milioni di telespettatori, con uno share che oscilla tra il 7,7% e il 9,6%.

Così come non si è fatta parola dei flop inanellati dai volti voluti dai vertici meloniani alla conduzione. Tra questi, impossibile non ricordare quello 0,99% di share alla terza puntata toccato da “L’altra Italia” di Antonino Monteleone, o BellaMà di sera di Pierluigi Diaco, cancellato dopo due sole puntate che avevano registrato rispettivamente il 4 e il 2,6% di share.

Silenzio anche sui dati da coma profondo registrati dall’informazione, con il Tg2 che a inizio anno, nell’edizione delle 20.30, ha segnato i suoi minimi storici, scendendo in alcune occasioni fino al 3,1% di share. Idem per gran parte delle edizioni della Tgr.

E Mediaset gode

È alla luce di tutto ciò che si deve quindi leggere il contro-comunicato di ieri di Pier Silvio Berlusconi, che recita: “Sul target commerciale Mediaset registra una media del 40,2% di share, superando il servizio pubblico di oltre 10 punti percentuali (Rai 30,3%)”.

“Per il terzo anno consecutivo”, aggiunge sprezzante, “pur non rientrando questo risultato tra gli obiettivi strategici del Gruppo, Mediaset è primo editore anche sul totale pubblico televisivo, con una media del 37,5% di share, contro il 35,8% del servizio pubblico. Un dato che si inserisce in un trend di crescita costante dal 2019: in sette anni gli ascolti Mediaset sul pubblico totale hanno registrato un incremento complessivo del +11,9%, pari a +4,0 punti di share”.

E prosegue: “Nel 2025 la performance positiva si estende anche alle principali fasce di ascolto: nel prime time fascia standard (20.30-22.30) Mediaset raggiunge il 37,7% di share (Rai 36,3%) e nel prime time di prodotto (21.30-23.30) sale al 38,9% (Rai 34,5%)”.

E giusto per chiudere in bellezza, la famiglia Berlusconi ricorda come “Canale 5 si conferma la rete in assoluto più vista sul target commerciale (Canale5 17,7%; Rai1 14,8%). In particolare, nella stagione autunnale, Canale 5 segna un nuovo primato: una netta leadership anche prendendo in esame l’intera platea televisiva sia nel totale giornata con il 18,9% di share (Rai1 18,6%) sia nel prime time con il 21,9% di share (Rai1 20,8%)”. Però per Telemeloni i migliori sono loro.

di Andrea Sparaciari

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