Appalti truccati all’Asl di Pescara. Dirigente arrestato suicida in cella. Trotta accusato di corruzione per una gara pilotata

Il dirigente della Asl di Pescara, Sabatino Trotta, era accusato di corruzione per una gara pilotata. Trovato morto nel carcere a Vasto.

Appalti truccati all’Asl di Pescara. Dirigente arrestato suicida in cella. Trotta accusato di corruzione per una gara pilotata

Appare tranquillo il dirigente del dipartimento di Salute mentale della Asl di Pescara, Sabatino Trotta (nella foto), quando entra in carcere a Vasto, in provincia di Chieti. Scherza con la direttrice del carcere, Giuseppina Ruggero, che cerca di rassicurarlo e a lei dice: “Hanno vinto la battaglia, ma io vincerò la guerra”. Su di lui pesa un’accusa di corruzione nell’inchiesta per un presunto appalto pilotato, da oltre 11 milioni 300 mila euro. Nella notte in cella si toglie la vita.

INCHIESTA DELICATA. L’appalto incriminato riguarda la gestione delle strutture psichiatriche della Asl di Pescara vinto da una cooperativa i cui responsabili, Domenico Mattucci e Luigia Dolce, sono in carcere. Tra le persone informate sui fatti, per l’inchiesta del procuratore capo del capoluogo abruzzese, Anna Rita Mantini, viene sentito anche il direttore del dipartimento sanità regionale, Claudio D’Amario. Nelle 250 pagine d’intercettazioni risulterebbe che Trotta abbia ammesso di essersi adoperato in favore della cooperativa sotto inchiesta anche con l’intento di accrescere il proprio consenso per future elezioni, per avere un bacino di consensi tra dipendenti, pazienti e parenti legati alle società gestite dal rappresentante della coop.

A rinnovare la fiducia alle forze dell’ordine è Domenico Pettinari, vicepresidente del consiglio regionale: “Vicende nebulose – spiega il pentastellato – che mettono in luce tutta la fragilità di un sistema malato che deve essere contrastato. La Regione è un’istituzione territoriale, a stretto contatto con i cittadini, forse quella che dopo il Comune più di tutte guarda negli occhi elettori e sostenitori. Che sono persone e non pacchetti di voti da scambiare come figurine mettendo in palio regali o favori” che il dirigente avrebbe ricevuto per pilotare l’appalto. Trotta, psichiatra di 55 anni, nel 2019 era stato candidato alle elezioni regionali nelle file di Fratelli d’Italia.

Scioccato dalla notizia il presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, stesso partito del dirigente, dichiara: “Oggi lo sgomento è maggiore, soprattutto sul piano umano. Ho conosciuto Trotta poco più di 2 anni fa, mi disse che gli sarebbe piaciuto candidarsi e fui ben contento – aggiunge Marsilio – Ieri ho sperato che riuscisse a provare la propria estraneità ai fatti contestati dalla magistratura. Invece l’epilogo è stato drammatico e sconvolgente”.

GRANDE SGOMENTO. Il dirigente della Asl di Pescara ha lasciato un biglietto alla famiglia e verso le ore 23.30 si è impiccato. La Procura di Vasto ha aperto un fascicolo e non si escludono azioni legali. L’avvocato di Trotta, Antonio Di Giandomenico, riferisce che dal carcere non ci sarebbe stata comunicazione prima che la notizia della morte di Trotta uscisse sulla stampa. Tramite mail avrebbe ricevuto conferma del decesso senza i chiarimenti chiesti. Dal carcere, la direttrice sottolinea che non è stata indicata “una grande sorveglianza“ per il dirigente.

Dopo i colloqui, i responsabili “hanno scritto solo che se proseguiva la carcerazione aveva bisogno di un colloquio psicologico – conclude Ruggero – La notte ci siamo sentiti anche con la moglie a cui ho dovuto comunicare, nell’immediatezza, questa brutta notizia. Mi è sembrata anche lei un po’ sorpresa”. Su questa vicenda il deputato eletto in Abruzzo, Gianfranco Rotondi, ha chiesto un dibattito in Parlamento.